Pensioni: Anief chiede deroga ai lavori usuranti per il personale scolastico
La legge di bilancio 2026 aumenta l'età per le pensioni. Il sindacato chiede di includere la scuola tra i lavori usuranti per l'accesso a Quota 97,5.


La legge di bilancio 2026 introduce novità sulle pensioni, aumentando l'età di uscita dal 2027. Il sindacato Anief interviene sulla questione, chiedendo una deroga specifica per il personale scolastico. La richiesta è di riconoscere l'insegnamento come lavoro usurante, per garantire l'accesso a Quota 97,5 senza penalizzazioni e tutelare docenti e studenti.
L'aumento dell'età pensionabile nella legge di bilancio
Il disegno di legge di bilancio per il 2026 delinea un panorama previdenziale in evoluzione, introducendo modifiche che incideranno direttamente sui lavoratori dipendenti. La novità principale riguarda l'età pensionabile, che subirà un progressivo aumento. Nello specifico, la bozza prevede che dal 2027 l'uscita dal mondo del lavoro slitterà di un mese. Un ulteriore incremento anagrafico è atteso dall'anno successivo, il 2028, con un aggiunto di altri due mesi.
Questo adeguamento si traduce in nuovi requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia: sarà necessario raggiungere i 67 anni e 3 mesi di età. In alternativa, si conferma la via della pensione anticipata basata sull'anzianità contributiva, ma anche questa con requisiti aggiornati. Per accedere a questa opzione, serviranno 43 anni e un mese di contributi versati. È prevista una leggera differenziazione per le lavoratrici, per le quali il requisito contributivo dovrebbe attestarsi a 42 anni e un mese.
Pensioni scuola e la richiesta di Anief
L'impianto normativo previsto dalla legge di bilancio contempla delle eccezioni. Queste deroghe riguardano specificamente le professioni classificate come "gravose e usuranti". Attualmente, all'interno del comparto Istruzione, tale riconoscimento è limitato al personale della scuola dell’infanzia e agli educatori degli asili nido. Proprio su questo punto si innesta la posizione del sindacato Anief.
L'associazione sindacale chiede un'estensione significativa di questa tutela, affiancandola ad altre battaglie come quella per il riscatto gratuito o semi-gratuito degli anni di laurea. La richiesta principale è di classificare l'intero personale scolastico nella categoria dei lavori usuranti. L'obiettivo di questa rivendicazione è permettere ai lavoratori della scuola di accedere a canali di uscita agevolati, come Quota 97,5, senza subire penalizzazioni sull'assegno.
Le motivazioni: burnout e tutela degli studenti
A sostegno della richiesta di estendere il riconoscimento di lavoro usurante, il presidente nazionale Anief sottolinea le criticità specifiche del settore. Secondo il sindacato, il livello di burnout tra il personale scolastico è un fenomeno in crescita e strettamente correlato all'avanzare dell'età anagrafica. Mantenere i docenti in cattedra fino a età prossime ai 70 anni, sostiene l'associazione, rappresenta un doppio svantaggio.
Da un lato, incide sulla salute del docente stesso, che con l'età avanzata si trova spesso a gestire problematiche fisiche e psicologiche che ne compromettono la piena capacità professionale. Dall'altro lato, questa situazione si rifletterebbe negativamente sulla qualità dell'offerta formativa, non garantendo agli studenti un servizio ottimale. La deroga per le pensioni del personale scolastico viene quindi presentata da Anief come una misura necessaria per tutelare sia i lavoratori sia l'efficacia del sistema educativo.