Pensioni: fondo integrativo per i figli fin dalla nascita
Nella Manovra 2026 spunta l’incentivo per i neonati: fondi pensione per i figli dalla nascita per sostenere previdenza e natalità.


Le pensioni entrano nel pacchetto natalità della prossima Legge di bilancio con una proposta innovativa: un incentivo alle famiglie che aprono un fondo pensione per i figli fin dalla nascita. L’idea, sostenuta da Fratelli d’Italia, unisce sostegno economico e previdenza integrativa, seguendo il modello già attivo in Trentino Alto Adige. L’obiettivo è promuovere una cultura del risparmio previdenziale sin dai primi anni di vita, in vista di un futuro in cui le pensioni pubbliche saranno sempre più leggere.
L’incentivo alle famiglie con neonati
Nel capitolo previdenziale della Manovra 2026 potrebbe essere inserito un bonus bebè legato ai fondi pensione. Il contributo, destinato ai nuovi nati, favorirebbe l’apertura di un fondo previdenziale individuale a nome del bambino, alimentato da versamenti familiari e da una possibile quota pubblica. L’iniziativa punta a coniugare natalità e previdenza complementare, due ambiti cruciali per la sostenibilità del sistema economico e sociale italiano.
L’obiettivo è duplice: sostenere i genitori nei primi anni di vita del figlio e abituare le famiglie a considerare il lungo periodo come parte della propria pianificazione economica. La proposta, che potrebbe coinvolgere anche i bambini già nati negli ultimi cinque anni, si inserisce in una strategia più ampia per rafforzare la previdenza privata e garantire ai futuri lavoratori un paracadute finanziario.
Il modello trentino e i criteri nazionali
L’idea prende spunto dal Trentino Alto Adige, dove è già attivo un contributo regionale legato all’apertura di un fondo pensione per i neonati. Il modello prevede 300 euro alla nascita o adozione, seguiti da 200 euro all’anno per quattro anni, a condizione che la famiglia versi almeno 100 euro nel fondo. Il Governo valuta di estendere questo schema su scala nazionale, adattandolo alle disponibilità di bilancio e agli obiettivi della politica familiare.
Il contributo pubblico, secondo le ipotesi in discussione, sarebbe erogato solo in presenza di un versamento minimo familiare, così da incentivare un approccio responsabile alla previdenza integrativa. In prospettiva, la misura potrebbe costituire un primo passo verso un sistema previdenziale più flessibile, in cui il risparmio a lungo termine diventa parte integrante della crescita economica del Paese.
Perché iniziare la pensione fin dall’infanzia
Dietro la proposta di Fratelli d’Italia c’è la consapevolezza che, con il sistema contributivo, le pensioni future saranno più basse rispetto al passato. Avviare un piano di risparmio fin dall’infanzia significa creare una rete di sicurezza per le nuove generazioni, in un Paese dove la demografia è in calo e i giovani faticano a costruire stabilità lavorativa.
Secondo i dati Covip, la partecipazione ai fondi pensione cresce ma resta lontana dagli standard europei. L’incentivo alla previdenza infantile potrebbe dunque rappresentare una svolta culturale, capace di diffondere la consapevolezza che la pensione si costruisce in decenni, non in pochi anni di lavoro. Un piccolo contributo oggi può diventare, domani, un grande vantaggio per chi nascerà in un’Italia sempre più anziana.
L’ipotesi di un incentivo per i neonati apre un nuovo capitolo nel rapporto tra famiglia e previdenza. La proposta mira a favorire la previdenza integrativa sin dalla nascita, rafforzando il legame tra politiche per la natalità e sostenibilità del sistema pensionistico. Se attuata, la misura potrebbe rappresentare una svolta culturale e finanziaria, offrendo alle nuove generazioni uno strumento concreto per affrontare il futuro con maggiore sicurezza economica.