Posizioni economiche ATA: scatta la protesta dei candidati per i gravi disagi logistici

Le nuove prove per le posizioni economiche ATA sollevano polemiche a causa delle sedi assegnate, che costringono a lunghe trasferte a proprie spese.

25 novembre 2025 10:15
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Posizioni economiche ATA
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Le recenti disposizioni riguardanti le posizioni economiche ATA hanno innescato una forte ondata di malcontento tra i lavoratori della scuola. Al centro della controversia vi è la gestione logistica delle prove d'esame, che impone a numerosi candidati trasferte a proprie spese verso località distanti anche centinaia di chilometri dalla propria sede di servizio. Una scelta definita incomprensibile dai sindacati, che denunciano un aggravio ingiustificato per il personale scolastico coinvolto.

Disagi logistici per le posizioni economiche ATA

La questione centrale sollevata dalle organizzazioni sindacali riguarda le modalità operative con cui sono state organizzate le convocazioni per le prove selettive. Molti lavoratori si sono visti assegnare sedi d'esame situate in province diverse e molto lontane dalla propria residenza o luogo di lavoro. In diversi casi, si registrano distanze superiori ai duecento chilometri, una circostanza che obbliga i candidati a pianificare viaggi complessi e onerosi. Oltre alle difficoltà legate agli spostamenti, emerge con forza il tema dei costi: il pagamento di vitto e alloggio ricade interamente sulle tasche dei dipendenti. Non essendo previsto alcun tipo di rimborso per le spese di viaggio sostenute, la partecipazione al concorso rischia di trasformarsi in una perdita economica immediata. Questa situazione, priva di una reale motivazione tecnica, penalizza fortemente i bilanci del personale amministrativo e tecnico che aspira legittimamente a un miglioramento professionale.

Le critiche alla gestione delle sedi d'esame

Secondo l'analisi della UIL Scuola, l'attuale impostazione organizzativa presenta evidenti lacune strutturali che minano l'efficienza dell'intera procedura. La critica più aspra è rivolta agli Uffici Scolastici Regionali, accusati di non aver applicato un logico criterio di prossimità nella distribuzione dei candidati nelle varie sedi. Invece di agevolare la partecipazione attraverso una dislocazione razionale, si assiste a una complicazione che genera disagi concreti e possibili assenze dal servizio. Tale gestione non solo fallisce nell'ottimizzare le risorse, ma denota anche una scarsa attenzione alla professionalità della categoria ATA. Obbligare i lavoratori a lunghi spostamenti, senza che vi sia una chiara necessità organizzativa a supporto di tale decisione, appare in netto contrasto con i principi di semplificazione amministrativa e rispetto del lavoratore che dovrebbero guidare la pubblica amministrazione.

Richieste urgenti di correzione della procedura

Di fronte a un quadro così problematico, il sindacato ha annunciato l'intenzione di procedere con una richiesta formale di chiarimenti agli uffici competenti. È ritenuto indispensabile comprendere quali siano stati i parametri adottati per l'assegnazione delle sedi, visto che le scelte attuali ignorano le soluzioni logistiche più sostenibili disponibili sul territorio. L'obiettivo dell'azione sindacale è duplice: ottenere trasparenza sui criteri utilizzati e spingere l'amministrazione a un intervento correttivo immediato. Si richiede una revisione del provvedimento che riporti la procedura su binari di ragionevolezza, garantendo il rispetto dei lavoratori ed eliminando ostacoli gratuiti alla progressione di carriera. La priorità è evitare che una legittima aspirazione professionale venga frustrata da una pianificazione inadeguata che non tiene conto della realtà geografica e delle esigenze economiche del personale scolastico.

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