Precari GPS: la Cassazione impone la stabilizzazione dallo scorrimento delle graduatorie
La Suprema Corte conferma il diritto al risarcimento e la necessità di scorrere le graduatorie GPS per sanare l'abuso dei contratti.
La Cassazione interviene sulla stabilizzazione precari GPS, ribadendo il diritto al risarcimento per l'abuso di contratti a termine. La sentenza n. 30779 impone nuove tutele per il personale scolastico precario e lo scorrimento delle graduatorie per i docenti.
Nuove regole per il risarcimento dei precari gps
La recente giurisprudenza e il decreto legge 131 del 2024 hanno elevato l'indennizzo per i docenti che hanno superato i 36 mesi di servizio continuativo. L'importo, calcolato sulla base dell'ultima retribuzione globale di fatto, può raggiungere oggi le 24 mensilità complessive a seconda dell'anzianità maturata. Queste somme, che per alcuni professionisti superano i 40.000 euro, rappresentano un indennizzo lordo non soggetto a tassazione per riparare il danno subito.
Lo scorrimento delle graduatorie e il doppio canale
Secondo i giudici di legittimità, i concorsi riservati non rappresentano uno strumento sufficiente a riparare l'illegittimità dei contratti reiterati oltre i limiti di legge. Diventa quindi prioritario attivare la stabilizzazione automatica tramite lo scorrimento delle liste esistenti, valorizzando l'esperienza e i titoli acquisiti dagli insegnanti negli anni. L'Italia deve allinearsi urgentemente alle indicazioni della Corte di Giustizia europea per evitare pesanti sanzioni comunitarie derivanti dal deferimento dello scorso ottobre.
Aumento dell'indennità massima da 12 a 24 mensilità.
Riconoscimento della natura risarcitoria e non tassabile delle somme.
Necessità di un sistema di reclutamento basato su titoli e anzianità.
Tutela specifica per chi opera su cattedre strutturali in organico di fatto.
Le criticità per i docenti di sostegno
Una categoria particolarmente colpita dall'abuso contrattuale è quella degli insegnanti impegnati sul sostegno pur senza possedere la specializzazione tecnica. Molti di questi docenti operano stabilmente su posti vacanti ma restano esclusi dalle procedure di immissione in ruolo a causa della mancanza di percorsi abilitanti dedicati. La decisione della Suprema Corte sollecita una riforma strutturale che garantisca la continuità didattica e il rispetto dei diritti dei lavoratori del settore scolastico.