Precariato, algoritmo GPS illegittimo: Tribunale di Ivrea condanna il MiM grazie all'azione legale di Anief

Precariato. Il Tribunale di Ivrea condanna il MiM per l'illegittimità dell'algoritmo GPS. Ad una docente precaria un risarcimento di oltre 10mila euro.

11 ottobre 2025 08:00
Precariato, algoritmo GPS illegittimo: Tribunale di Ivrea condanna il MiM grazie all'azione legale di Anief - Sentenza del Giudice
Sentenza del Giudice
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Il precariato nella scuola subisce una svolta con la sentenza del Tribunale di Ivrea, che ha giudicato illegittimo l'algoritmo GPS per le supplenze. Il Ministero dell'Istruzione è stato condannato a risarcire una docente con oltre 10.000 euro, a seguito di un ricorso Anief che ha svelato le falle del sistema di nomina automatizzato.

La sentenza del Tribunale di Ivrea smonta il sistema di assegnazione delle supplenze

La giustizia ha messo in luce le profonde criticità del meccanismo di assegnazione delle supplenze. Con la sentenza n. 485/2025, il Tribunale del Lavoro di Ivrea ha sancito l'illegittimità dell'algoritmo ministeriale, definendo la sua logica "del tutto irragionevole". Il giudice ha evidenziato la falla cruciale del sistema informatizzato, che costringe i candidati a esprimere preferenze al buio, senza conoscere le cattedre disponibili. Questa impostazione va in contrasto con l'interesse della Pubblica Amministrazione a selezionare i profili più meritevoli. Un docente viene infatti considerato rinunciatario se non inserisce una sede che poi si rivela libera, un'assurdità procedurale che danneggia chi ha più titoli.

L'errore dell'algoritmo GPS e il risarcimento

Le conseguenze dell'errore procedurale dell'algoritmo GPS sono state dirette e significative. La docente, ingiustamente esclusa da un incarico che le spettava di diritto, ha ottenuto piena ragione in tribunale. Il Ministero dell'Istruzione è stato condannato a versare un risarcimento per "lucro cessante", ovvero per il mancato guadagno derivante dalla non assegnazione della supplenza. L'importo è di 10.011 euro, oltre agli interessi. Come sottolineato dai legali, questa sentenza non è un evento isolato, ma la conferma dei vizi sistematici di una procedura che continua a generare scavalcamenti e profonde ingiustizie a danno dei precari.

La posizione del sindacato Anief

Il sindacato Anief si conferma in prima linea nella tutela dei diritti dei docenti precari. L'azione legale, patrocinata dagli avvocati dell'organizzazione, è stata decisiva per raggiungere questo importante risultato. Il presidente nazionale Marcello Pacifico ha commentato la sentenza come l'ennesima conferma della necessità di una revisione totale dell'algoritmo. Secondo il sindacato, è fondamentale ristabilire procedure di reclutamento e assegnazione delle supplenze che siano trasparenti, eque e realmente basate sul merito. Anief ha annunciato che continuerà a sostenere i docenti lesi dal sistema, affinché venga sempre rispettata la dignità professionale degli insegnanti.

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