Provvedimenti disciplinari a docente che umilia l'alunna: Tar di Pisa respinge ricorso e la condanna
Confermati i provvedimenti disciplinari per una docente che umiliò un'alunna e insultò la preside. Il Tribunale di Pisa respinge il ricorso.
Confermata la legittimità di una censura e di un avvertimento scritto per una docente. Il Tribunale del Lavoro di Pisa ha respinto il suo ricorso contro i provvedimenti disciplinari ricevuti nel 2020 per aver umiliato un'alunna e offeso la dirigente scolastica con espressioni volgari davanti alla classe. La docente è stata anche condannata a pagare le spese legali.
Provvedimenti disciplinari alla docente per comportamenti inappropriati in classe
I fatti contestati risalgono al dicembre 2019. Secondo le dichiarazioni concordanti delle colleghe e il verbale dei genitori, l'insegnante avrebbe utilizzato un linguaggio volgare per riferirsi alla dirigente scolastica in presenza dei bambini. Inoltre, la docente avrebbe tenuto atteggiamenti discriminatori verso una bambina, etichettandola come "elemento di disturbo" e causando in lei un forte stato emotivo alterato, un comportamento ritenuto gravemente inappropriato.
Regolarità dei provvedimenti disciplinari
Il Tribunale del Lavoro toscano ha confermato la piena regolarità dei provvedimenti disciplinari avviati dalla scuola. La Dirigente Scolastica aveva infatti contestato formalmente gli addebiti, consentendo alla docente di presentare le proprie memorie difensive e garantendo il pieno rispetto del contraddittorio. Le testimonianze delle colleghe, supportate dal verbale dei genitori, sono state considerate dal giudice prove sufficienti e incontrovertibili per accertare i fatti occorsi.
Per il Giudice la richiesta di risarcimento è infondata
È stata inoltre respinta dal Tribunale di Pisa la richiesta di risarcimento dei danni chiesta dalla insegnante per un presunto demansionamento professionale avanzata dalla docente. Il giudice ha ritenuto che non fossero stati forniti elementi sufficienti a dimostrare la responsabilità dell'amministrazione scolastica. La sentenza ha evidenziato anche i lunghi periodi di assenza dell'insegnante e la sua mancata partecipazione alla didattica a distanza durante l'emergenza sanitaria.
Conclusioni
La sentenza del Tribunale del Lavoro di Pisa dunque convalida la legittimità delle sanzioni disciplinari (censura e avvertimento) inflitte a suo carico dalla Preside nel 2020. Il giudice ha respinto il ricorso dell'insegnante, confermando le accuse per aver umiliato un'alunna e offeso la Dirigente Scolastica con parole volgari e irrispettose. La professoressa dovrà inoltre sostenere le spese processuali, chiudendo definitivamente la vicenda a favore dell'istituto scolastico.