Psicologi nelle scuole in Calabria: la novità in un progetto pilota
Psicologi nelle scuole: 43 professionisti in 285 istituti calabresi per contrastare il disagio giovanile. Un investimento da 9 milioni di euro.
                                                            La Regione Calabria introduce gli psicologi nelle scuole. L'iniziativa coinvolge 43 specialisti destinati a 285 istituti secondari, raggiungendo circa tremila classi. Questo progetto pilota nazionale, finanziato con nove milioni di euro per tre anni, mira a contrastare il disagio giovanile. Si tratta di un intervento strutturale per rispondere a una crescente emergenza sociale.
L'organizzazione del servizio e il ruolo degli specialisti
L'iniziativa, presentata alla Cittadella regionale dall'europarlamentare Giusi Princi, co-ideatrice del progetto insieme al presidente Roberto Occhiuto e all'Ordine degli Psicologi regionale, definisce un modello operativo chiaro. I servizi di supporto psicologico si articoleranno principalmente attraverso la creazione di sportelli di ascolto specifici, pensati per offrire agli studenti un ambiente sicuro e riservato dove esprimere eventuali difficoltà. Parallelamente, il progetto prevede un sostegno mirato ai docenti. Gli specialisti parteciperanno attivamente ai consigli di classe, fornendo competenze psicologiche per interpretare le dinamiche di gruppo e gestire situazioni complesse. L'intervento non si limita all'istituto, ma include anche un accompagnamento per le famiglie, riconoscendo l'importanza di un approccio integrato. Questa modalità mira a coprire le molteplici dimensioni del benessere scolastico e personale, creando una rete di supporto coesa attorno allo studente.
Psicologi nelle scuole: l'emergenza del disagio giovanile
La necessità di introdurre psicologi nelle scuole è sostenuta da dati allarmanti. Massimo Aiello, presidente dell'Ordine degli Psicologi della Calabria, ha sottolineato la rilevanza clinica dell'intervento. Le statistiche evidenziano che il 60% dei giovani ha richiesto esplicitamente la presenza di uno specialista in classe. Le criticità sono diffuse: si registra un 30% di difficoltà legate alla sfera dell'umore, come ansia e depressione. A questo si aggiungono incidenze significative di disturbi alimentari e della nutrizione. Inoltre, il 14% degli studenti si dichiara vittima di bullismo o cyberbullismo, mentre il 30% mostra segnali di dipendenza da supporti multimediali. Il presidente Occhiuto ha definito questa situazione "un'epidemia nascosta", spesso taciuta e "vissuta dalle famiglie come uno stigma". Ha ribadito come il disagio psichico sia un'emergenza strutturale negli istituti, spesso riconosciuta dai docenti ma difficile da gestire senza risorse e competenze specializzate.
Sviluppi futuri e integrazione con il territorio
Il progetto calabrese, reso possibile grazie ai fondi del Fondo Sociale Europeo (FSE), sta già attirando l'interesse a livello nazionale come potenziale modello da replicare. Il presidente Occhiuto ha confermato l'intenzione di sviluppare ulteriori linee di intervento per rafforzare la rete di assistenza. Tra queste, spicca l'idea di istituire la figura dello psicologo di base, un professionista integrato nella medicina territoriale sul modello del medico di famiglia, per garantire continuità assistenziale. L'amministrazione regionale sta inoltre esplorando la creazione di un portale telematico dedicato. Questo strumento digitale faciliterebbe un primo contatto riservato con i professionisti, contribuendo a superare le barriere psicologiche e lo stigma che spesso impediscono ai giovani e alle loro famiglie di cercare aiuto specialistico. È previsto, infine, che i professionisti siano attivi anche in orari extrascolastici sul territorio, ampliando la copertura del servizio oltre il calendario scolastico tradizionale.