Reddito alimentare: progetto sperimentale in corso
Il Reddito alimentare aiuta chi vive in povertà con pacchi gratuiti di cibo invenduto. Attivo in sperimentazione in quattro città italiane.


Il Reddito alimentare è un aiuto rivolto a chi vive in condizioni di povertà assoluta. Consiste nella distribuzione gratuita di pacchi alimentari realizzati con prodotti invenduti donati dai negozi. Attualmente è in fase di sperimentazione in quattro città metropolitane italiane.
Cos’è il reddito alimentare
Il Reddito alimentare è una misura di sostegno sociale nata con la Legge di Bilancio 2023 e pensata per contrastare la povertà alimentare. Prevede la distribuzione gratuita di pacchi contenenti cibo recuperato dagli invenduti della grande distribuzione. Questi prodotti, che verrebbero altrimenti scartati, vengono donati dagli esercizi commerciali aderenti.
La sperimentazione del progetto, gestita dal Dipartimento per le Politiche Sociali, è partita il 5 febbraio 2024 nelle Città Metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo, con una durata prevista di tre anni. I Comuni capoluogo partecipano presentando progetti finanziabili per organizzare la raccolta e la consegna degli alimenti.
A chi spetta e come funziona
Il Reddito alimentare è destinato a persone in grave povertà o seguite dai servizi sociali territoriali. Possono accedere anche coloro che risultano negli elenchi delle Organizzazioni partner Territoriali (OPT) del programma europeo FEAD, oltre ai soggetti segnalati dal Terzo Settore.
Non è necessaria una domanda formale: la distribuzione dei pacchi è gestita direttamente dagli uffici comunali delle città coinvolte, secondo i criteri definiti dai decreti attuativi. In attesa dell’attivazione completa, chi ha bisogno può rivolgersi ai servizi sociali delle città metropolitane per un sostegno immediato.
Il Reddito alimentare rappresenta un’importante iniziativa contro la povertà e lo spreco alimentare, trasformando gli invenduti in un aiuto concreto per le famiglie più fragili. In attesa della piena operatività, il supporto dei servizi sociali locali garantisce comunque un primo intervento di solidarietà.