Riforma graduatorie concorso PNRR: un'escamotage per la call veloce utile a coprire le cattedre al Nord

Il Decreto Scuola 2025 riforma le graduatorie dei concorsi PNRR: ecco come funziona la call veloce e in quali regioni e materie sarà applicata.

03 aprile 2025 19:56
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Il Decreto Scuola 2025, approvato lo scorso 28 marzo dal Consiglio dei Ministri, segna una svolta nel sistema di reclutamento dei docenti. La principale novità è l’inserimento degli idonei non vincitori dei concorsi PNRR nelle graduatorie, fino ad un massimo del 30% dei posti banditi. L’obiettivo è attivare la call veloce per contrastare la cronica carenza di personale nella scuola italiana, in particolare nei territori dove le cattedre vacanti superano di gran lunga il numero dei candidati.

Elenco regionale aggiornabile: cos'è e come funziona

Il decreto introduce anche un elenco regionale degli idonei, che sarà attivo dall’anno scolastico 2026/2027. Questo strumento sarà aggiornato ogni anno e includerà i candidati risultati idonei nei concorsi pubblici per docenti banditi dal 2020 in poi. La grande novità è che questi aspiranti insegnanti potranno essere assunti anche in regioni diverse da quella in cui hanno sostenuto il concorso, agevolando così la mobilità territoriale verso le aree più carenti di personale.

Call veloce preventiva: opportunità per il Nord

Questa misura rappresenta una sorta di call veloce preventiva, pensata per permettere ai candidati di esprimere in anticipo la disponibilità a lavorare fuori dalla propria regione. Il sistema sarà particolarmente utile nelle regioni del Nord Italia, dove storicamente i concorsi registrano un basso numero di partecipanti rispetto ai posti disponibili. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha evidenziato l’importanza di questo strumento per rispondere in modo mirato ai fabbisogni del sistema scolastico.

Ambiti di applicazione: infanzia, primaria e STEM

È importante sottolineare che la nuova normativa si applicherà solo ad alcuni settori. In particolare, riguarderà le scuole dell’infanzia, primaria, e alcune classi di concorso della scuola secondaria di primo e secondo grado. Le discipline interessate sono prevalentemente quelle dell’area STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), dove si registra una maggiore difficoltà nel trovare insegnanti qualificati. Si tratta quindi di una riforma mirata, che punta a coprire le cattedre vacanti in modo efficace e tempestivo.