Riforma Medicina: Bernini difende il piano, ecco come funzionano i ripescaggi

La ministra conferma la linea sulla riforma Medicina: previsti scorrimenti per colmare i posti vacanti e recuperare i debiti formativi.

15 dicembre 2025 10:30
Riforma Medicina: Bernini difende il piano, ecco come funzionano i ripescaggi - La ministra Anna Maria Bernini
La ministra Anna Maria Bernini
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La riforma Medicina resta al centro del dibattito politico e accademico. La ministra Bernini difende il semestre-filtro che ha sostituito il vecchio test, promettendo di scardinare le lobby. Tuttavia, i risultati deludenti delle prove impongono nuove strategie ministeriali per coprire tutti i posti disponibili.

La difesa della riforma Medicina contro le lobby

Anna Maria Bernini respinge le critiche, sostenendo con fermezza che il nuovo sistema abbatte la lobby dei test e delle lezioni private costose. Durante un intervento a Palermo, ha ribadito l'importanza di formare gli studenti all'interno dell'ateneo, anziché selezionarli all'ingresso con quiz puramente mnemonici. Per la prima volta, 55 mila aspiranti medici hanno avuto accesso al percorso accademico accumulando crediti spendibili anche in altri corsi. L'obiettivo dichiarato è formare tutti gli studenti garantendo un'opportunità concreta, nonostante le aspre polemiche sollevate durante l'evento di Atreju.

Criteri di ammissione e gestione delle graduatorie

I dati attuali mostrano diverse criticità: le stime sulla prima sessione indicano percentuali di successo molto basse in fisica, chimica e biologia. In attesa degli esiti del secondo appello previsti per il 23 dicembre, si prospetta uno scenario con meno idonei rispetto ai 20mila posti disponibili. Per evitare vuoti in organico, il Ministero valuta un meccanismo di ripescaggio che ammetta anche chi non ha superato tutte le prove. La graduatoria nazionale definitiva, attesa per il 12 gennaio 2026, determinerà chi potrà immatricolarsi subito e chi dovrà recuperare i debiti formativi successivamente.

Il funzionamento dei ripescaggi e i rischi legali

Il piano operativo prevede un inserimento graduale nelle facoltà per coprire i posti vacanti. Gli ammessi con insufficienze dovranno sanare i debiti formativi entro il 28 febbraio o tramite prove scaglionate durante l'anno. L'ordine di priorità per l'accesso sarà strutturato come segue:

  • studenti che hanno superato tutte e tre le prove;

  • candidati con due esami superati su tre;

  • aspiranti medici con una sola prova sufficiente.

Questo cambio di regole in corso d'opera, tuttavia, potrebbe incontrare ostacoli giuridici: alcuni legali avvertono che tale modifica rischierebbe di essere giudicata incostituzionale.

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