Riforma tecnico-professionale, Valditara: 'Occupazione garantita per i giovani'

La riforma tecnico-professionale introduce percorsi 4+2 e docenti dal mondo del lavoro per garantire un'occupazione qualificata e rapida ai giovani.

16 settembre 2025 19:12
Riforma tecnico-professionale, Valditara: 'Occupazione garantita per i giovani' - Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara
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La nuova riforma tecnico-professionale punta a rivoluzionare il sistema formativo italiano per garantire un'occupazione rapida e qualificata ai giovani. Presentata dal ministro Valditara, la misura introduce percorsi co-progettati con le aziende e l'ingresso di imprenditori in cattedra, con l'obiettivo di colmare il divario tra scuola e mondo del lavoro.

Curriculum condiviso tra scuola e impresa

Il cuore pulsante della nuova riforma tecnico-professionale risiede nella stretta e strutturata collaborazione tra gli istituti scolastici e il mondo delle aziende. La co-progettazione del curriculum formativo diventa l'elemento cardine per allineare le competenze degli studenti con le reali necessità di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Questa sinergia si concretizza principalmente attraverso il modello 4+2, un percorso innovativo che integra quattro anni di studio superiore con un biennio di alta specializzazione tecnica post-diploma.

L'obiettivo dichiarato dal ministro Valditara è quello di superare la cronica carenza di figure qualificate, un problema più volte denunciato dalle associazioni di categoria. La riforma mira quindi ad affrontare in modo strutturale il disallineamento tra domanda e offerta, garantendo una formazione mirata e immediatamente spendibile nel contesto lavorativo.

Docenti esperti dal mondo del lavoro

Una delle innovazioni più significative riguarda l’apertura della cattedra a figure professionali esterne al tradizionale mondo accademico. La riforma prevede infatti che le istituzioni scolastiche possano reclutare docenti esperti direttamente dal mondo produttivo. Manager, dirigenti, quadri e imprenditori avranno la possibilità di insegnare le discipline di loro competenza, portando in aula un bagaglio di esperienze concrete e aggiornate.

Questo approccio pratico viene ulteriormente rafforzato dal potenziamento della cosiddetta formazione scuola lavoro, evoluzione della precedente alternanza, e dal rilancio dell'apprendistato formativo. Questi strumenti sono considerati decisivi per ridurre la distanza tra la teoria appresa sui banchi e le competenze pratiche richieste quotidianamente in azienda, favorendo un inserimento più rapido e consapevole degli studenti.

Riforma tecnico-professionale: una strategia con orizzonte europeo

A partire dal prossimo anno scolastico, l'adozione del percorso 4+2 non sarà più una semplice opzione, ma diventerà un obbligo per tutti gli istituti tecnici e professionali del Paese. Questa scelta strategica mira a creare un ponte stabile e permanente tra i programmi didattici, gli Istituti Tecnologici Superiori (ITS) e le imprese del territorio. Il ministro Valditara ha inoltre voluto sottolineare la portata europea dell'iniziativa, annunciando che, anche su impulso italiano, il tema sarà al centro del dibattito durante la presidenza di turno dell'Unione Europea.

La riforma si configura quindi come una risposta strategica alla necessità di personale specializzato, con la finalità ultima di assicurare una occupazione giovanile stabile, qualificata e con una retribuzione adeguata alle competenze maturate, rendendo il sistema italiano più competitivo a livello continentale.

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