Rottamazione quinquies 2026: regole, rate e scadenze

La Rottamazione quinquies 2026 nella Manovra: ecco i debiti inclusi, la durata della rateizzazione e chi può aderire alla sanatoria.

A cura di Scuolalink Scuolalink
21 ottobre 2025 11:30
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Rottamazione quinquies
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La Rottamazione quinquies 2026 prende forma nella nuova Manovra Finanziaria. Si tratta di una definizione agevolata pensata per cittadini e imprese con debiti fiscali e contributivi accumulati tra il 2000 e il 2023. L'obiettivo è regolarizzare il magazzino fiscale, permettendo ai contribuenti di saldare solo il debito principale e le spese, eliminando sanzioni e interessi. Restano nodi da sciogliere sulla durata.

Rottamazione quinquies 2026: come funziona la sanatoria

Il meccanismo della definizione agevolata si applica ai carichi affidati all'Agente di riscossione nel periodo 2000-2023. Il contribuente è tenuto a versare solo l'imposta principale (capitale) e le spese di notifica e procedurali, vedendosi azzerare sanzioni, interessi di mora e l'aggio della riscossione. Il punto più dibattuto resta la durata della rateizzazione. Sebbene annunciata inizialmente per dieci anni (120 rate), le ultime bozze della Manovra indicano una possibile riduzione a nove anni (108 rate) o otto (96 rate).

Le prime scadenze di pagamento sono fissate per il 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre 2026, seguite da rate semestrali. Un altro aspetto cruciale è l'importo minimo della rata, fissato a 50 euro. Questo significa che i debitori con importi bassi (es. 1.000 euro) non potranno beneficiare della durata massima, ma dovranno saldare in meno di due anni.

Requisiti di accesso e debiti esclusi dalla pace fiscale

La misura si rivolge a persone fisiche e società che, pur avendo presentato regolarmente le dichiarazioni fiscali, risultano con carichi pendenti al 31 dicembre 2023. La condizione chiave è che il debito derivi da imposte dichiarate ma non versate o da contributi previdenziali (come quelli INPS) omessi. La sanatoria include specifici carichi: debiti per IRPEF, IRES e IVA dichiarati, contributi previdenziali ordinari, e anche gli avvisi bonari già trasformati in cartelle esattoriali.

Restano, tuttavia, esclusi diversi carichi. Non rientrano nella sanatoria i debiti derivanti da accertamenti fiscali (quindi da dichiarazioni omesse o redditi ricostruiti d'ufficio). Sono inoltre escluse le tasse locali come IMU, TARI e bollo auto, le multe amministrative comunali (es. contravvenzioni stradali) e, salvo modifiche, i contribuenti decaduti da precedenti rottamazioni.

Come presentare domanda: tempistiche e procedura

Per aderire alla Rottamazione quinquies 2026, i contribuenti dovranno seguire una procedura esclusivamente telematica. La domanda dovrà essere inviata tramite il portale dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Secondo le bozze attuali, la scadenza per l'invio dell'istanza è fissata al 30 aprile 2026. Nella compilazione, l'interessato dovrà indicare i carichi che intende sanare e il numero di rate desiderato, assumendosi anche l'impegno a rinunciare a eventuali contenziosi pendenti su quei debiti.

Successivamente, l'Agenzia invierà ai richiedenti, entro il 30 giugno 2026, la comunicazione con l'esito della richiesta e il piano di rateizzazione dettagliato. La presentazione della domanda sospende automaticamente i termini di prescrizione e decadenza e blocca l'avvio di nuove procedure esecutive, come i fermi amministrativi, sebbene non annulli quelli già iscritti.

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