Salute mentale: un minore su cinque soffre di disturbi

In Italia un bambino su cinque soffre di disturbi neuropsichiatrici. SINPIA chiede diagnosi precoce, continuità di cura e più risorse.

10 ottobre 2025 13:06
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In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, la SINPIA lancia un appello urgente: in Italia un bambino su cinque presenta disturbi neuropsichiatrici. Serve diagnosi precoce, continuità di cura e una rete integrata tra ospedale, territorio e scuola per garantire il benessere psicologico fin dall’infanzia.

Un’emergenza silenziosa: un bambino su cinque

La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) ha diffuso dati allarmanti: circa due milioni di minori italiani soffrono di disturbi neuropsichiatrici. Si tratta di un insieme eterogeneo di condizioni che comprendono disturbi del neurosviluppo, autismo, ADHD, disabilità intellettive, disturbi alimentari e malattie neurologiche rare.
A livello globale, l’OMS stima che fino al 20% dei bambini e adolescenti presenti problematiche psichiche, e che tre quarti delle patologie mentali emergano prima dei 25 anni. La metà dei casi, infatti, mostra i primi segnali già entro i 14 anni. Questa finestra temporale rende cruciale l’individuazione precoce, perché un intervento tempestivo può modificare in modo significativo l’evoluzione del disturbo.

Diagnosi precoce e continuità di cura

Una diagnosi precoce è fondamentale”, sottolinea Antonella Costantino, past president SINPIA e direttrice della UONPIA della Fondazione IRCCS Ca’ Granda di Milano. “Solo un intervento tempestivo può ridurre le conseguenze a lungo termine, migliorando la qualità di vita di bambini e famiglie”.
Molti disturbi del neurosviluppo, infatti, persistono fino all’età adulta, generando difficoltà sociali, relazionali e una minore autonomia. La transizione verso i servizi per adulti resta una fase critica: “È necessario garantire continuità di cura”, spiega Renato Borgatti, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione Mondino IRCCS di Pavia. “I bisogni dei ragazzi non scompaiono con l’età, ma devono trovare risposte adeguate e coordinate anche nei servizi per adulti”.

Il modello italiano tra eccellenza e sfide future

Secondo Massimo Molteni, neuropsichiatra infantile dell’IRCCS Eugenio Medea, “il modello italiano di neuropsichiatria infantile è unico al mondo”, grazie a un approccio integrato che unisce ospedale, territorio, scuola e famiglia. Questa rete multidisciplinare, che coinvolge medici, psicologi, educatori e assistenti sociali, consente di affrontare patologie complesse e croniche con piani personalizzati.
Tuttavia, la carenza di risorse, il sovraccarico dei servizi territoriali e la disomogeneità tra regioni rischiano di compromettere un sistema che ha fatto scuola a livello internazionale. Per garantire il futuro dei bambini e degli adolescenti è necessario rafforzare gli investimenti, potenziare i centri di neuropsichiatria e valorizzare il ruolo della prevenzione nelle scuole. Solo un’azione sistemica potrà trasformare l’allarme in una politica di tutela della salute mentale realmente inclusiva.

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