Sanzioni disciplinari estese a 30 giorni, Gilda: 'No a più poteri ai Dirigenti Scolastici'

Gilda degli Insegnanti si oppone all'ipotesi di estendere le sanzioni disciplinari dei Dirigenti Scolastici, una misura che minerebbe le garanzie dei docenti.

A cura di Scuolalink Scuolalink
16 ottobre 2025 06:45
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Sanzioni Disciplinari
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Una recente indiscrezione su un possibile aumento del potere disciplinare dei Dirigenti Scolastici ha acceso il dibattito nel mondo della scuola. Sebbene smentita, l'ipotesi ha suscitato la ferma reazione della Gilda degli Insegnanti, che vede in questa eventualità un pericolo per i diritti dei docenti e per il modello di scuola previsto dalla Costituzione italiana.

Il dibattito sulle sanzioni disciplinari ai docenti

L'ipotesi di estendere fino a 30 giorni il potere dei presidi di sanzionare i docenti è stata recentemente smentita dal Presidente dell'ARAN. Tuttavia, la sola circolazione di questa idea ha messo in allarme i sindacati. La Gilda degli Insegnanti, tramite il suo coordinatore nazionale, ha espresso una netta contrarietà. L'organizzazione ritiene che un simile provvedimento rappresenterebbe una pericolosa concentrazione di poteri nelle mani di una sola figura, il dirigente scolastico. Questa visione contrasta con il principio di una scuola come comunità educante e non come un'azienda gerarchica, dove il potere disciplinare deve essere esercitato con equilibrio e imparzialità.

I rischi per i diritti dei docenti

Attualmente, i dirigenti scolastici possono irrogare sanzioni fino a dieci giorni, agendo contemporaneamente come accusa e organo giudicante. Questo sistema presenta già delle criticità, poiché il contraddittorio rischia di essere indebolito. Un'estensione di tale potere a trenta giorni abolirebbe, di fatto, ogni diritto di difesa e garanzia di imparzialità. Si creerebbe inoltre una disparità evidente: i dirigenti sono supportati dall'avvocatura dello Stato nei procedimenti, mentre i docenti devono sostenere interamente le spese legali. Questa situazione minerebbe la serenità professionale e il ruolo del docente come professionista dell'educazione, e non come un semplice subordinato.

La proposta di un organo terzo e imparziale

Per superare queste criticità e garantire procedimenti equi, la Gilda degli Insegnanti rilancia da tempo una proposta specifica. Si tratta dell'istituzione di un Consiglio Superiore della Docenza, un organismo terzo e indipendente. La funzione di questo nuovo organo sarebbe quella di gestire le questioni disciplinari in modo imparziale, assicurando trasparenza e un giusto equilibrio tra le parti. Una soluzione che allineerebbe il mondo della scuola a altri settori professionali, dove le procedure disciplinari sono affidate a enti autonomi per tutelare sia l'integrità della professione sia i diritti dei singoli professionisti.

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