Sciopero generale 28 novembre a Roma: COBAS conferma la protesta
Lo sciopero generale del 28 novembre indetto dai COBAS procede nonostante la rottura con la Cgil, che ha fissato una data diversa.
I sindacati di base, inclusa la Confederazione COBAS, hanno proclamato uno sciopero generale il 28 novembre. Questa mobilitazione nazionale affronterà temi cruciali come la legge Finanziaria, i salari e i servizi pubblici. Tuttavia, la data non vedrà la partecipazione unitaria sperata; la Cgil ha infatti indetto una mobilitazione separata il 12 dicembre, creando una divisione nel fronte sindacale.
La rottura dell'unità sindacale
La Confederazione COBAS ha espresso formalmente rammarico per la mancata adesione della Cgil allo sciopero generale unificato, sottolineando come l'appello per un'azione congiunta non abbia trovato accoglimento presso la maggiore sigla sindacale italiana. L'unità d'azione dimostrata il 3 ottobre, che secondo i sindacati di base aveva rappresentato un fattore moltiplicatore importante e un segnale forte, non verrà replicata a causa della decisione della Cgil di convocare una propria mobilitazione separata per il 12 dicembre. Questa scelta, definita dai COBAS "colpevole", frammenta il fronte della protesta proprio nel momento cruciale della discussione sulla legge Finanziaria del governo Meloni. La data del 12 dicembre è inoltre criticata dai sindacati di base perché ritenuta "fuori tempo massimo" rispetto all'iter parlamentare della manovra economica e gestita in solitudine.
Le ragioni dello sciopero generale 28 novembre
Il sindacalismo di base ha posto al centro della mobilitazione del 28 novembre una serie di rivendicazioni fondamentali che toccano direttamente la politica economica del governo. La protesta si concentra primariamente contro la legge Finanziaria proposta dall'esecutivo, ma allarga il suo raggio d'azione includendo temi di stringente attualità internazionale, come la richiesta di un cessate il fuoco e il sostegno al popolo palestinese, unitamente al netto rifiuto di un'economia di guerra. Le tematiche del lavoro rimangono centrali, con richieste specifiche relative all'aumento dei salari contro l'inflazione, alla lotta contro il precariato dilagante e alla difesa dei servizi pubblici essenziali. Vengono inoltre sollevate questioni cruciali riguardanti il sistema pensionistico, la scuola pubblica e la sanità nazionale, settori considerati sotto attacco.
Dettagli sulla manifestazione di Roma
Nonostante la divisione ai vertici con la Cgil, i COBAS segnalano che la delusione per la mancata unità non fermerà la partecipazione alla giornata di protesta indetta per il 28 novembre. Si registra, infatti, l'adesione di numerose aree sociali e movimenti che avevano auspicato un fronte comune e che ora scelgono di supportare la data del sindacalismo di base, condividendone le motivazioni. Per quanto riguarda la capitale, è confermata una manifestazione nazionale a Roma che vedrà un corteo sfilare attraverso luoghi istituzionali significativi per dare visibilità alle rivendicazioni. La partenza del corteo è fissata alle ore 9.30 da Piazza dell'Indipendenza e si concluderà in Piazza Barberini, passando accanto a ministeri e altri palazzi del potere.