Sciopero generale per Gaza 3 ottobre: trasporti a rischio, per il Garante lo stop è illegittimo
Venerdì 3 ottobre l'Italia si ferma per la mobilitazione indetta da Cgil e Usb. A rischio i trasporti, la scuola e altri servizi pubblici e privati.


Venerdì nero per l'Italia a causa dello sciopero generale proclamato per il 3 ottobre da sigle sindacali come Cgil e Usb. La protesta, nata in seguito all'abbordaggio israeliano della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, causerà notevoli disagi. La giornata si preannuncia critica soprattutto sul fronte dei trasporti a rischio, con possibili ripercussioni sulla circolazione fin dalla sera precedente.
Le ragioni dello sciopero e lo scontro istituzionale
La mobilitazione è stata indetta per protestare contro il "genocidio a Gaza" e in difesa dei valori costituzionali. Tuttavia, la Commissione di garanzia ha definito lo sciopero illegittimo, contestando la violazione dell'obbligo di preavviso legale. L'autorità ha ritenuto non applicabile l'eccezione prevista per gravi eventi lesivi, un'interpretazione che ha innescato uno scontro istituzionale. Nonostante il parere negativo, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha confermato l'agitazione, annunciando l'intenzione di impugnare la delibera.
Settori coinvolti e orari della mobilitazione
I disagi interesseranno l'intero territorio nazionale per tutta la giornata di venerdì 3 ottobre, coinvolgendo settori pubblici e privati. Nel comparto dei trasporti, lo stop per il personale ferroviario inizierà già alle 21:00 di giovedì, mentre per il trasporto locale saranno assicurate le consuete fasce di garanzia. Problemi attesi anche sulla rete delle autostrade, con agitazioni a partire dalle 22:00 di giovedì. Si fermeranno anche la scuola per l'intera giornata e la sanità, dove saranno comunque garantite le prestazioni minime essenziali.
La polemica politica e le future proteste
La protesta ha acceso un forte dibattito politico. La premier Giorgia Meloni ha criticato la scelta, affermando che "rivoluzione e weekend lungo non stanno insieme" e che la mobilitazione porterà disagi agli italiani senza benefici per i palestinesi. A queste parole ha replicato duramente il leader della Cgil, Maurizio Landini, che ha definito le dichiarazioni un'offesa ai lavoratori. Intanto, il ministro Matteo Salvini valuta la possibilità di una precettazione per limitare i disagi, mentre sono già in programma nuove proteste e cortei in diverse città italiane nei prossimi giorni.