Sciopero per Gaza 3 ottobre: manifestazioni in oltre 100 città d'Italia contro il genocidio

Da Torino a Catania, oltre cento città si sono fermate per protestare contro l'immobilismo del governo sulla crisi palestinese e il silenzio mediatico.

03 ottobre 2025 20:10
Sciopero per Gaza 3 ottobre: manifestazioni in oltre 100 città d'Italia contro il genocidio - Sciopero Pro Palestina
Sciopero Pro Palestina
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L'Italia si è fermata per lo sciopero generale indetto in solidarietà con la Palestina. Milioni di persone hanno invaso le piazze di oltre cento città per protestare contro il silenzio del governo sulla drammatica situazione a Gaza. Una mobilitazione imponente, guidata dai sindacati, che ha paralizzato il Paese chiedendo una presa di posizione netta sul conflitto.

La mobilitazione nazionale: numeri e città

La giornata di protesta ha visto una partecipazione straordinaria, con stime dei sindacati che parlano di circa due milioni di persone in strada. Le manifestazioni hanno attraversato l'Italia da nord a sud, coinvolgendo oltre cento città in un'azione coordinata. A Roma, l'imponenza del corteo, lungo oltre tre chilometri, ha costretto la Questura a modificarne il percorso, definendo la partecipazione "straordinaria". Anche a Milano la mobilitazione è stata imponente, con un serpentone umano che si estendeva per quasi quattro chilometri. Numeri da record sono stati registrati anche a Bologna, con centomila partecipanti, e a Torino, dove si sono contate settantamila persone.

Le ragioni della protesta e i blocchi

La protesta trae origine da un'indignazione crescente per l'immobilismo del governo italiano di fronte alla crisi umanitaria a Gaza. La scintilla decisiva è stata l'abbordaggio della Global Sumud Flotilla e l'arresto di attivisti italiani da parte di Israele in acque internazionali. I manifestanti chiedono una netta presa di posizione contro quello che definiscono un genocidio. Lo slogan 'Blocchiamo tutto' si è concretizzato in azioni mirate a paralizzare le infrastrutture nevralgiche del Paese. Si è assistito al blocco di arterie stradali, autostrade, snodi ferroviari e aree portuali, da cui transitano anche forniture militari.

Tensioni e scontro politico

Sebbene il clima generale sia stato pacifico, non sono mancati episodi di tensione. A Milano, Torino e Bologna si sono verificati scontri tra gruppi di manifestanti e forze dell'ordine, con alcuni agenti di polizia che hanno riportato ferite. Questi incidenti, seppur limitati, hanno alimentato il dibattito politico. L'esecutivo ha tentato di delegittimare la protesta, con il vicepremier Salvini che ha definito lo sciopero un pretesto per un "weekend lungo", minacciando sanzioni. A queste dichiarazioni hanno risposto duramente le opposizioni e i sindacati, difendendo il diritto costituzionale allo sciopero.