Smartphone a scuola: deroga dal Ministero per l'orientamento
Nuova nota ministeriale chiarisce l'uso degli smartphone a scuola durante le attività di orientamento universitario e AFAM per gli studenti.
Il Ministero ha inviato una nota agli Uffici scolastici che consente l'uso dello smartphone per specifiche attività didattiche. Gli studenti delle superiori potranno utilizzare i dispositivi durante i percorsi di orientamento universitario. Questa deroga serve a garantire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR legati alla formazione avanzata.
Deroga sull'uso smartphone a scuola
Una recente comunicazione ufficiale, trasmessa agli Uffici scolastici regionali, introduce una novità operativa per tutti gli istituti superiori italiani. Pur mantenendo fermo il divieto generale ribadito nella circolare dello scorso giugno, il Ministero apre ufficialmente alla possibilità di impiegare i dispositivi mobili per le fasi di orientamento attivo.
In termini pratici, le scuole secondarie di secondo grado sono autorizzate ad aderire alle modalità di active learning sviluppate dalle Università e dalle istituzioni AFAM. Ciò significa che, durante queste specifiche sessioni, gli studenti possono utilizzare i propri dispositivi digitali per interagire con le piattaforme formative, trasformando lo strumento solitamente vietato in una risorsa necessaria per la partecipazione.
Obiettivi PNRR e nuove disposizioni
La decisione ministeriale nasce dalla pressante necessità di assicurare il conseguimento degli strategici obiettivi del PNRR in ambito educativo. La nota tecnica serve a "mitigare" le restrizioni precedenti, chiarendo che la tecnologia rappresenta uno strumento didattico imprescindibile in determinati contesti di studio.
Per fare chiarezza sulla normativa vigente, ecco cosa cambia rispetto al passato:
Divieto generale: rimane attivo per le lezioni ordinarie e l'uso personale.
Eccezione specifica: l'uso è consentito per le attività proiettate all'iscrizione universitaria.
Finalità: favorire l'interazione diretta con i percorsi formativi accademici.
Nonostante il linguaggio burocratico complesso, la sostanza è che per le attività universitarie il divieto decade temporaneamente per favorire l'apprendimento.
La reazione dei dirigenti scolastici
Questa precisazione normativa ha tuttavia suscitato alcuni malumori tra i dirigenti scolastici sul territorio. Molti presidi osservano che, piuttosto che imporre divieti rigidi centralizzati per poi concedere eccezioni tramite circolari, sarebbe più opportuno valorizzare la piena autonomia scolastica.
I dirigenti richiamano l'attenzione su una prerogativa sancita da una legge in vigore da oltre vent'anni e garantita dalla Costituzione. Secondo questa visione, i singoli istituti dovrebbero avere il potere di regolare autonomamente l'utilizzo dei cellulari in base alle reali esigenze pedagogiche del momento, senza dover attendere istruzioni dettagliate dal centro che rischiano di creare confusione gestionale.