Smartphone vietati a scuola: voti migliori degli studenti, lo conferma uno studio
Gli esperti confermano che limitare l'uso dei device in classe aumenta la concentrazione e preserva la memoria degli studenti italiani.
Un recente studio statunitense conferma che gli smartphone vietati a scuola migliorano sensibilmente i profitti scolastici. I dati sono emersi durante un convegno a Roma, dove si è discusso anche del progetto Impar-AI e delle nuove linee guida ministeriali. L'obiettivo comune è ridurre le distrazioni digitali e promuovere un uso consapevole della tecnologia tra i giovani studenti, bilanciando innovazione e tutela cognitiva.
Smartphone vietati e rendimento: le evidenze scientifiche
Una vasta indagine condotta dall'Università della Pennsylvania su 17.000 allievi ha dimostrato inequivocabilmente che il divieto di utilizzare i telefoni durante le lezioni innalza i risultati scolastici. Questa ricerca è stata illustrata nell'ambito del Salone dello Studente presso la Fiera di Roma, durante il convegno "Pensare, imparare, crescere nell'era digitale". In Italia, il blocco dei dispositivi è già realtà da quest'anno, una mossa necessaria per contrastare il calo dell'attenzione. Le istituzioni scolastiche hanno recepito l'allarme, confermando che eliminare le interferenze digitali in aula favorisce l'apprendimento profondo e riduce lo stress cognitivo legato all'iperconnessione, permettendo agli alunni di focalizzarsi esclusivamente sui contenuti didattici essenziali.
I rischi dell'abuso tecnologico sulla memoria
Gli specialisti lanciano l'allarme sugli effetti neurologici dell'esposizione prolungata agli schermi. Il neurologo Pierluigi Brustenghi sostiene che un utilizzo corretto del cellulare non dovrebbe mai superare le due ore giornaliere per non danneggiare la mente. Tuttavia, i dati attuali indicano che gli adolescenti trascorrono oltre sei ore al giorno connessi, un comportamento che ostacola gravemente il consolidamento della memoria. Questa sovraesposizione impedisce al cervello di elaborare le informazioni acquisite durante la giornata. È fondamentale, dunque, educare le nuove generazioni a gestire il tempo online per prevenire deficit di attenzione e garantire uno sviluppo cognitivo sano e duraturo, preservando le capacità critiche necessarie per lo studio.
Sperimentazione IA e ritorno alla scrittura manuale
Mentre si argina l'uso dei telefoni, la scuola apre le porte all'innovazione controllata con "Impar-AI". Paolo Branchini dell'INFN ha spiegato che l'Intelligenza Artificiale a scuola viene testata in 15 istituti per personalizzare lo studio di 380 alunni. Grazie a feedback immediati su quiz ed esercizi, i docenti possono creare percorsi formativi adattativi su misura per ogni studente. Parallelamente, un nuovo protocollo tra MIM e Osservatorio Carta prevede la formazione degli insegnanti per riconoscere le dipendenze e valorizzare la scrittura in corsivo. Questa pratica antica, unita alle tecnologie moderne, stimola la coordinazione oculo-manuale e rafforza le aree del linguaggio, offrendo un approccio bilanciato tra progresso digitale e tradizione pedagogica.