Sostegno Indire, Pittoni (Lega): 'Decreto del secondo ciclo è in lavorazione'
Il nuovo decreto per il secondo ciclo Sostegno Indire è in fase di stesura. Ecco i requisiti per i docenti interessati ai percorsi.
È in fase di definizione il decreto per il secondo ciclo Sostegno Indire. L'anticipazione arriva da Mario Pittoni, che conferma l'avvio dei nuovi percorsi di specializzazione. Questa iniziativa è possibile grazie alla proroga al 31 dicembre 2026, stabilita dal Dl 127/2025. Il provvedimento ministeriale definirà presto i dettagli per i docenti interessati e i requisiti di accesso alla formazione.
Il contesto normativo e l'iter del decreto
L'annuncio riguardante l'avvio del secondo ciclo Sostegno Indire è stato diffuso tramite i canali social da Mario Pittoni, attuale Responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e già Presidente della Commissione Cultura al Senato. Questa anticipazione segnala che il Ministero sta attivamente lavorando alla stesura del decreto attuativo, un documento molto atteso dal personale docente. La base normativa che rende possibile questa nuova fase di specializzazione è il Decreto Legge 127/2025. Tale decreto ha introdotto una misura fondamentale, ovvero la proroga del termine ultimo per la conclusione dei percorsi di formazione al 31 dicembre 2026. Questa estensione temporale offre un orizzonte più ampio per l'organizzazione e lo svolgimento delle attività formative, permettendo una pianificazione più efficace.
L'iter procedurale non è ancora concluso. Si prevede che, una volta finalizzato il testo a livello ministeriale, il decreto venga presentato alle organizzazioni sindacali del comparto scuola per la prescritta informativa. Questo passaggio, pur non essendo decisionale, è cruciale per il confronto e la condivisione prima del lancio ufficiale dei percorsi, assicurando trasparenza nel processo di attivazione. Gli aspiranti docenti interessati sono quindi in una fase di attesa attiva, monitorando le comunicazioni ufficiali che definiranno tempistiche, modalità operative e numero di posti disponibili per il nuovo ciclo.
Sostegno Indire: i requisiti per i docenti con servizio
Il secondo ciclo dei percorsi di specializzazione gestiti da Indire e dalle Università si rivolge a specifiche categorie di docenti, come delineato dalla normativa precedente, in particolare l'Articolo 6. La prima platea di interessati comprende i docenti che, pur non avendo la specializzazione, possiedono il prescritto titolo di accesso all'insegnamento per il grado richiesto (ad esempio, laurea magistrale abilitante o idonea per la classe di concorso). Oltre al titolo di studio, è requisito fondamentale aver accumulato un servizio significativo su posto di sostegno. La normativa specifica che tale servizio deve essere di almeno tre anni scolastici, maturati anche in modo non continuativo.
È importante notare che per "anno scolastico" si intende il servizio valutabile secondo le norme vigenti. Questo servizio deve essere stato prestato esclusivamente presso istituzioni scolastiche sia statali che paritarie, escludendo altre forme di contratto. Un ulteriore vincolo temporale stabilisce che i tre anni di servizio devono essere stati svolti negli otto anni scolastici precedenti all'avvio del percorso. Infine, è essenziale che l'esperienza maturata sia specifica per il medesimo grado di istruzione per cui si richiede la specializzazione (infanzia, primaria, secondaria di I o II grado). Non sarà possibile, ad esempio, far valere il servizio della primaria per accedere al sostegno nella secondaria.
I percorsi per docenti con titolo estero
Una seconda categoria di destinatari, definita dall'Articolo 7 della normativa di riferimento, riguarda i docenti che hanno ottenuto la loro specializzazione per il sostegno all'estero. Questi percorsi sono riservati a coloro che detengono un titolo conseguito presso un’università estera o un altro organismo formativo legalmente accreditato nel paese di origine. La normativa fissa requisiti quantitativi precisi per la validità del percorso. La formazione estera deve aver avuto una durata non inferiore a 1.500 ore totali, un parametro che garantisce l'equipollenza con gli standard italiani. In alternativa, il titolo deve essere idoneo al conseguimento di almeno 60 Crediti Formativi Universitari (CFU).
Al momento della presentazione della domanda, gli aspiranti in questa situazione dovranno dichiarare la propria posizione specifica riguardo al riconoscimento del titolo in Italia. Le opzioni includono avere un'istanza di riconoscimento per cui siano già decorsi i termini di conclusione del procedimento (alla data del 24 aprile 2025). Un'altra opzione riguarda chi ha un contenzioso giurisdizionale attivo per la mancata adozione di un provvedimento espresso da parte dell'amministrazione. Infine, è prevista l'opzione per chi intende rinunciare a tale contenzioso per aderire al percorso speciale Indire.