Specializzati TFA, è scontro aperto con il MiM: 'Ricorriamo contro i percorsi INDIRE'
Scontro tra gli specializzati TFA e il MiM. Precarietà, ricorsi contro i percorsi INDIRE e proposte per sanare le disparità nel sistema scolastico italiano.
Il ha incontrato il Ministero dell'Istruzione, contestando i percorsi Indire che penalizzano i docenti formati con Tirocinio Formstivo Attivo. Si chiede tutela per migliaia di precari e si prosegue con il ricorso per le disparità create nel sistema.
L'incontro al ministero e le ragioni del ricorso degli specializzati TFA
Una delegazione del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati è stata ricevuta al Ministero dell’Istruzione e del Merito per discutere le criticità che affliggono migliaia di insegnanti precari. Il confronto ha messo in luce la necessità di salvaguardare i diritti dei docenti specializzati tramite il percorso selettivo TFA. Il ricorso legale già avviato mira a contrastare le evidenti disparità di trattamento generate dai più recenti percorsi Indire, considerati meno rigorosi e introdotti senza un'adeguata programmazione, penalizzando chi ha seguito l'iter formativo previsto dalla legge.
Le risposte del ministero
Durante il dialogo, il Ministero ha riconosciuto le difficoltà, in particolare nella prima fascia sostegno per infanzia e primaria. Per accelerare la copertura dei posti disponibili a ruolo, è stata confermata l'introduzione di strumenti come graduatorie a scorrimento per i concorsi PNRR e procedure di chiamata rapida. Tuttavia, è stato anche annunciato che per il 2026 saranno attivati due nuovi cicli Indire, una decisione ritenuta incoerente dal collettivo, data la già difficile situazione occupazionale nella scuola secondaria di secondo grado.
Il divario territoriale e il problema stipendi
Il collettivo ha definito i corsi Indire "una pezza che non copre il buco". Il problema principale è la mancanza di un vincolo di inserimento nelle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) delle province dove c'è reale carenza di personale. Questo rischia di sovraffollare ulteriormente le graduatorie del Centro-Sud, senza risolvere il problema dei posti vacanti al Nord. La mobilità è frenata da stipendi inadeguati (circa 1.600 euro) a sostenere il costo della vita nelle regioni settentrionali, rendendo indispensabile un sostegno economico mirato.
Dati e proposte concrete del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati TFA
I dati presentati sono allarmanti: oltre 22.000 docenti specializzati per la scuola secondaria risultano senza cattedra e 44 province registrano una saturazione delle graduatorie. Per questo, sono state avanzate proposte precise: una pianificazione territoriale basata sul fabbisogno reale dei posti di sostegno, una revisione dei contingenti per i futuri percorsi di specializzazione e l'istituzione di incentivi economici per chi è disposto a trasferirsi. Visto l'esito dell'incontro, il collettivo procederà con l'impugnazione del provvedimento.
In sintesi...
La vertenza tra i docenti specializzati TFA e il Ministero resta aperta. Nonostante il dialogo, l'assenza di soluzioni concrete spinge il collettivo a continuare la tutela legale, impugnando un sistema ritenuto iniquo che non garantisce stabilità e pari opportunità ai docenti specializzati sul sostegno.