Specializzazione sostegno: a breve nuovi corsi gestiti da INDIRE e Università
Il Ministero dell'Istruzione annuncia nuovi corsi per la specializzazione sostegno rivolti a docenti con tre anni di servizio o titoli esteri in attesa.
Il MIM avvia la specializzazione sostegno tramite percorsi gestiti da INDIRE e Università. La misura coinvolge docenti con servizio triennale e chi attende il riconoscimento titoli esteri. L’obiettivo è formare 60.000 esperti per garantire inclusione e qualità didattica nelle scuole.
Nuovi requisiti per la specializzazione sostegno
Il Decreto Legge 127/2025 introduce l'attivazione di percorsi straordinari per rispondere a un fabbisogno stimato di circa 60.000 posti. Potranno accedere ai corsi i docenti che abbiano maturato un triennio di supplenze specifico sul sostegno negli ultimi otto anni, entro il termine del 31 agosto 2025. Una riserva specifica è dedicata a chi ha conseguito un titolo estero e ha presentato istanza di riconoscimento entro il 24 dicembre 2024. Questa iniziativa punta a potenziare il sistema di inclusione scolastica, ampliando sensibilmente la platea dei candidati specializzati.
Modalità di accesso e tutele sindacali
L'iter procedurale prevede l'emanazione di un decreto interministeriale e di un avviso per raccogliere l'offerta formativa. Su pressione della CISL Scuola, è stata garantita la precedenza nell'accesso ai nuovi cicli per gli idonei non ammessi al precedente turno per mancanza di posti. La procedura seguirà queste fasi:
Pubblicazione del decreto di concerto tra MIM e Università;
Emissione dell'avviso per la raccolta delle disponibilità didattiche;
Presentazione delle domande di partecipazione da parte degli aspiranti. Si attende inoltre una velocizzazione nell'esame dei titoli esteri per ridurre il contenzioso.
Squilibri territoriali e qualità della formazione
La programmazione dei corsi deve gestire le marcate differenze territoriali e la carenza di docenti nei diversi ordini di scuola. In molte regioni la carenza di specializzati rimane critica, rendendo necessario un superamento della fase emergenziale verso soluzioni strutturali. Per garantire standard elevati, si ipotizza di integrare le competenze maturate dalle istituzioni scolastiche con l'offerta universitaria. L’obiettivo finale è assicurare personale qualificato in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, valorizzando le esperienze d'inclusione già maturate sul campo.