SPID a pagamento: anche Poste Italiane pronta a introdurre un canone

Poste Italiane valuta un canone annuo per lo SPID: possibile svolta per 20 milioni di utenti e cambiamenti nel panorama digitale italiano.

30 settembre 2025 13:15
SPID a pagamento: anche Poste Italiane pronta a introdurre un canone - SPID con Poste Italiane
SPID con Poste Italiane
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Lo SPID gratuito rischia di diventare presto un ricordo. Anche Poste Italiane, il principale gestore del sistema di identità digitale in Italia, starebbe valutando l’introduzione di un canone annuale. Una svolta che potrebbe influenzare direttamente milioni di cittadini, aprendo scenari nuovi nell’accesso ai servizi digitali pubblici.

Verso il canone SPID: la svolta di Poste Italiane

Finora, ottenere lo SPID da Poste Italiane non ha comportato costi per gli utenti. Tuttavia, alcune fonti indicano che l’azienda starebbe valutando l’introduzione di una tariffa annuale intorno ai 5 euro. La decisione arriverebbe in scia a quella di altri provider privati come Aruba, InfoCert e Register, che hanno già imposto un canone compreso tra i 4,90 e i 9,90 euro. Poste Italiane, con il 70% delle identità digitali attive in Italia, potrebbe quindi trascinare il resto del mercato verso una nuova fase a pagamento.

I motivi dietro al cambio di modello

La scelta di introdurre un costo per lo SPID deriva in parte dalla mancanza di certezze nei rapporti con lo Stato. Il contratto tra il Governo e i gestori SPID è scaduto nell’aprile 2023, lasciando per mesi i provider senza garanzie economiche. Solo nel marzo 2025 sono stati sbloccati 40 milioni di euro per preservare la gratuità del servizio, ma nel frattempo molte aziende hanno deciso di agire in autonomia per assicurare la sostenibilità del sistema. Poste potrebbe quindi seguire la stessa strada, puntando a coprire direttamente i costi di gestione attraverso il contributo degli utenti.

Identità digitali: il futuro tra CIE e IT Wallet

L’ipotesi del pagamento SPID si inserisce in un contesto più ampio, segnato dalla volontà del Governo di spingere verso strumenti completamente pubblici. La Carta d’Identità Elettronica (CIE) e l’IT Wallet sono al centro della strategia di transizione digitale della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è ridurre la dipendenza da fornitori privati e accorpare in un unico sistema le credenziali digitali dei cittadini. Tuttavia, con oltre 33 milioni di SPID attivi, una transizione completa richiederà tempo e investimenti, mentre milioni di utenti potrebbero già da ora trovarsi a dover pagare per un servizio finora gratuito.