SPID a pagamento: InfoCert e Aruba iniziano a fissare le tariffe, Poste Italiane rimane gratuito

Lo SPID a pagamento è realtà per alcuni gestori. Mentre InfoCert e Aruba fissano i canoni, Poste Italiane mantiene la gratuità

A cura di Scuolalink Scuolalink
01 novembre 2025 17:00
SPID a pagamento: InfoCert e Aruba iniziano a fissare le tariffe, Poste Italiane rimane gratuito - SPID con Poste Italiane
SPID con Poste Italiane
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Il 2025 segna una svolta per lo SPID in Italia. Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, utilizzato da milioni di cittadini, vede l'introduzione di canoni annuali da parte di alcuni provider. Questo cambiamento, innescato dalla mancanza di fondi pubblici, ha spinto gestori come InfoCert e Aruba a introdurre costi di rinnovo. La situazione impatta oltre 41 milioni di utenti.

Spid a pagamento: i costi dei provider

La transizione verso lo SPID a pagamento è iniziata con mosse precise da parte di importanti gestori. InfoCert, ad esempio, ha stabilito l'applicazione di un canone di 5,98 euro (IVA inclusa) all'anno per i rinnovi a partire dal 28 luglio 2025. È importante sottolineare che il rinnovo non è automatico: l'utente deve fornire un consenso esplicito per continuare a usare il servizio a pagamento. Chi non accetta non subirà addebiti, ma vedrà disattivata la propria identità digitale. Gli utenti che desiderano recedere possono farlo tramite PEC o raccomandata A/R. Aruba ha anticipato questa tendenza già a maggio 2025, fissando un costo di 4,90 euro più IVA dal secondo anno. Altri attori, come Register.it, si posizionano su tariffe superiori, richiedendo 9,90 euro più IVA all'anno.

Il caso Namirial e la posizione di Poste Italiane

La struttura dei costi varia significativamente tra i diversi operatori. Namirial, ad esempio, adotta un modello differente: l'attivazione tramite video identificazione ha un costo iniziale di 19,90 euro più IVA. Successivamente, il rinnovo annuale è fissato a 9,99 euro più IVA, a meno che l'utente non possieda già altri servizi attivi con la stessa compagnia. In questo scenario, l'attenzione si sposta sul principale gestore del Paese, Poste Italiane. Con 28,7 milioni di identità gestite (il 72% del totale), PosteID rappresenta l'alternativa gratuita più diffusa. Nonostante indiscrezioni su un possibile canone futuro di 5 euro, l'AD Matteo del Fante ha rassicurato: lo SPID di Poste resta gratuito, sebbene il mercato stia evolvendo.

Alternative gratuite e prospettive future

Nonostante l'introduzione dei canoni, esistono ancora alternative gratuite per i cittadini. Alcuni provider minori, come EtnaID, offrono lo SPID senza costi se l'attivazione avviene utilizzando la Carta d’Identità Elettronica (CIE). La stessa CIE sta diventando un'alternativa sempre più valida per l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione. Sul fronte istituzionale, a ottobre 2025 è stata rinnovata la convenzione quinquennale tra Assocertificatori, AgID e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Questo accordo, valido fino al 2030, garantisce la continuità del servizio e stabilisce che lo SPID resti formalmente gratuito per gli utenti, pur consentendo ai gestori di sviluppare modelli economici sostenibili, come i servizi premium.

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