Stipendi dei supplenti brevi: in arrivo i pagamenti con gli arretrati
In arrivo i pagamenti degli stipendi dei supplenti brevi insieme agli arretrati: il nuovo sistema sblocca i fondi e promette la fine dei ritardi.
Oggi parte l'erogazione degli stipendi dei supplenti brevi attesi da tempo. Il Ministero ha confermato l'accredito per chi ha i dati trasmessi entro il 7 dicembre, includendo le mensilità arretrate. Un passo avanti significativo contro i ritardi burocratici che hanno storicamente penalizzato il personale scolastico precario.
Accredito degli stipendi dei supplenti brevi e arretrati
Il versamento odierno copre non solo la mensilità corrente, ma sana anche i compensi rimasti in sospeso da inizio anno scolastico. L'amministrazione ha risolto il problema della mancanza di risorse garantendo un flusso di cassa mensile diretto agli istituti. Sebbene la riforma completa del sistema sarà operativa a regime dal settembre 2026, i primi effetti positivi sono già tangibili in questi giorni. L'obiettivo prioritario è eliminare definitivamente il malcostume dei pagamenti in ritardo che mette in difficoltà i docenti con contratti temporanei fino al termine delle lezioni.
Come funziona il nuovo meccanismo di gestione
In passato, le complessità legate al calcolo delle trattenute per assenza generavano blocchi trimestrali dei pagamenti. Ora la procedura è stata snellita per favorire la liquidazione tempestiva delle spettanze. Per supportare questo cambiamento, il sistema si basa su nuove risorse finanziarie:
Un budget totale di 1 miliardo e 400 milioni di euro a disposizione.
Un incremento di 250 milioni rispetto all'anno precedente.
Accrediti mensili alle scuole per una gestione più efficiente.
Questa iniezione di liquidità permette alle segreterie di operare con maggiore serenità, rimuovendo gli ostacoli tecnici.
Diritti retributivi e controllo del cedolino
Oltre alla regolarità dei flussi, è fondamentale ricordare il diritto alla Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e al Compenso Individuale Accessorio (CIA) per gli ATA, riconosciuti dal 2022. Il nuovo sistema punta a perfezionare le operazioni di calcolo entro il mese lavorato, assicurando continuità reddituale. I sindacati consigliano comunque di verificare con attenzione le voci del cedolino per evitare errori materiali che potrebbero incidere sul voto finale di servizio o sul trattamento economico complessivo spettante al lavoratore.