Stipendi dipendenti comunali: firmato il CCNL 2022/24, in arrivo aumenti e arretrati

Firmato il nuovo CCNL Funzioni Locali 2022/24. In arrivo 142€ medi al mese e 2.357€ di arretrati per gli stipendi dipendenti comunali.

A cura di Scuolalink Scuolalink
04 novembre 2025 13:00
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Siglato l'accordo definitivo per il Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) delle Funzioni Locali 2022-2024. L'intesa, raggiunta in Aran, interessa oltre 430 mila lavoratori di Comuni, Regioni e Province. Previsti aumenti medi mensili di 142 euro e arretrati medi di 2.357 euro. Questo rinnovo migliora gli stipendi dipendenti comunali e introduce novità su lavoro flessibile e tutele.

I dettagli dell'accordo e le cifre del rinnovo

La firma definitiva presso l'Aran del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il comparto Funzioni Locali, relativo al triennio 2022-2024, segna un passo cruciale. Come sottolineato dal ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, l'accordo rappresenta un "risultato importante" per circa 430 mila dipendenti. Questi lavoratori operano quotidianamente in Regioni, Comuni, Province, Città metropolitane e Camere di Commercio. Zangrillo ha definito l'intesa un "riconoscimento concreto dell'impegno e della professionalità". L'obiettivo è garantire servizi essenziali per i cittadini sui territori. Con questa firma, il governo mantiene l'impegno sulla continuità contrattuale. Si pongono inoltre le basi per la successiva tornata 2025-2027, per la quale è già stato trasmesso l'atto di indirizzo quadro.

L'intesa sugli stipendi dipendenti comunali

L'accordo sull'ipotesi di contratto è stato siglato dall'Aran con le organizzazioni sindacali Cisl, Uil e Csa. Il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ha evidenziato come l'intesa raggiunga un "equilibrio tra le legittime aspettative del personale degli enti locali e la sostenibilità del sistema". Il nuovo CCNL disciplina la parte giuridica ed economica dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024. Tecnicamente, il contratto prevede aumenti medi mensili lordi di 136,76 euro per tredici mensilità, che corrispondono a un incremento del 5,78% sul monte salari del 2021. A questa cifra si aggiunge un ulteriore 0,22% destinato al trattamento accessorio. L'aumento complessivo raggiunge così la cifra di circa 140 euro al mese precedentemente annunciata, oltre agli arretrati.

Flessibilità, tutele e innovazione nel nuovo Ccnl

Il contratto introduce significative novità organizzative e sociali. Tra queste, spicca la possibilità di sperimentare, su base volontaria, la settimana lavorativa di quattro giorni, distribuendo le 36 ore settimanali. Importante anche l'estensione del buono pasto ai dipendenti che operano in smart working. Vengono potenziate le Elevate Qualificazioni (EQ), con il tetto della retribuzione di posizione che sale da 18mila a 22mila euro. Sul fronte delle tutele, l'ente garantirà il patrocinio legale per i dipendenti vittime di aggressioni e vengono ampliate le tutele retributive per terapie salvavita. Potenziato anche l'Organismo Paritetico per l’Innovazione, che affronterà temi come la transizione digitale e l'intelligenza artificiale.

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