Stipendi docenti, aumento inadeguato: le proposte Anief sulle misure strutturali
Aumento del 6% per gli stipendi docenti ritenuto insufficiente. Anief propone più risorse, detassazione e un credito d'imposta per gli affitti.


L'aumento del 6% per gli stipendi docenti è ritenuto insufficiente dal sindacato Anief. Citando i dati Ocse che evidenziano un calo salariale, l'organizzazione chiede non solo più risorse, ma anche misure strutturali. Tra le proposte spiccano la detassazione degli incrementi e un credito d'imposta per gli affitti dei lavoratori fuori sede, per ridare dignità e attrattività alla professione.
L'analisi dei dati Ocse
Recenti dati Ocse hanno evidenziato una situazione critica per il personale scolastico italiano, con gli stipendi diminuiti del 4,4% in dieci anni. Il divario con gli altri lavoratori a tempo pieno è netto, attestandosi al 33% in meno. Proprio l'Ocse sollecita soluzioni innovative per incrementare l'attrattività della professione. In questo contesto, Anief giudica i circa 150 euro lordi di aumento, pari al 6% previsto, del tutto inadeguati a recuperare il potere d'acquisto perso. L'incremento non risponde alla necessità di valorizzare la professione docente e di sanare un divario salariale che si protrae da troppo tempo e che penalizza gli stipendi docenti italiani.
Le richieste economiche e fiscali
La proposta del sindacato non si limita a chiedere maggiori risorse finanziarie, ma si articola su interventi mirati. Una delle richieste principali è la detassazione degli aumenti contrattuali, per massimizzare l'impatto netto in busta paga. Inoltre, si pone l'accento sulla necessità di un credito d'imposta per sostenere le spese di affitto dei tanti lavoratori fuori sede. Anief sottolinea anche la disparità di trattamento per il personale Ata, che dal rinnovo contrattuale riceverebbe un incremento inferiore di almeno il 30% rispetto ai docenti, chiedendo misure perequative per tutto il comparto.
La revisione della carriera
Oltre alle misure economiche immediate, il sindacato Anief insiste sulla necessità di una riforma strutturale della carriera del personale scolastico. La proposta include una revisione del sistema degli scatti stipendiali, con il recupero del primo gradone dopo tre anni di servizio e una progressione successiva ogni quadriennio fino al pensionamento. Questa modifica mira a rendere la progressione economica più dinamica e gratificante. Infine, si chiede l'introduzione di un'adeguata indennità di sede per chi ricopre ruoli di elevata responsabilità all'interno degli istituti scolastici.