Stipendi DSGA: il confronto con i dirigenti scolastici non 'regge', analisi ANQUAP
L'analisi dell'ANQUAP evidenzia un divario significativo tra le retribuzioni dei direttori amministrativi e quelle dei presidi.
L’ultimo studio pubblicato dall’ANQUAP accende i riflettori sugli stipendi DSGA, mettendo in luce la marcata distanza economica che separa i funzionari dai dirigenti scolastici. Il report compara i dati del CCNL 2019/2021 con le recenti ipotesi contrattuali siglate a fine 2025, mostrando retribuzioni medie annue nettamente inferiori per i direttori dei servizi generali. Una disparità di trattamento che l’associazione chiede di sanare attraverso interventi normativi urgenti e strutturali.
Analisi degli stipendi DSGA e confronto dati
Esaminando nel dettaglio le tabelle fornite dall'associazione, emerge una fotografia impietosa delle differenze retributive. Un Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi a fine carriera, quindi con oltre 35 anni di anzianità, raggiunge un totale lordo annuo di circa 51.242 euro. Al contrario, la media totale annua percepita da un dirigente scolastico, comprensiva di retribuzione di posizione e di risultato, supera i 100.490 euro. Il divario è ancora più accentuato per le figure con minore esperienza: nella fascia iniziale tra zero e otto anni, lo stipendio di un funzionario rappresenta appena il 35% di quello di un preside. Anche nella massima fascia di anzianità, la retribuzione complessiva del DSGA copre solamente la metà di quella garantita alla dirigenza, evidenziando uno squilibrio economico strutturale tra due figure apicali della scuola.
Le cause del divario retributivo nel settore
L'Associazione attribuisce questa situazione a dinamiche contrattuali che, nel corso degli anni, hanno penalizzato la categoria dei funzionari. Nonostante DS e DSGA siano entrambi essenziali per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e siano stati recentemente inquadrati nella medesima dotazione organica nazionale, i percorsi salariali sono stati divergenti. I dirigenti hanno beneficiato di un costante incremento retributivo sostenuto da un'azione sindacale efficace, mentre i Direttori SGA hanno subito un trattamento sfavorevole. Viene citato come esempio negativo il contratto del 2018, che ha previsto aumenti minimi dell'indennità fissa, e l'attuale ipotesi di rinnovo che, pur intervenendo sulla parte fissa, non riesce a scalfire la sostanza del problema. I funzionari risultano così temporizzati e privi di una reale ricostruzione di carriera, perpetuando una disparità che si trascina da diverse tornate contrattuali.
Proposte per la valorizzazione dei funzionari
Per rimediare a questa condizione, l'ANQUAP ha formulato richieste precise che non mirano a ridurre i compensi dei dirigenti, bensì ad elevare quelli dei DSGA. La tesi sostenuta è che non siano i presidi a guadagnare troppo, ma i funzionari a ricevere emolumenti inadeguati rispetto ai carichi di lavoro e alle responsabilità sempre crescenti. Tra le soluzioni prospettate vi è l'istituzione di un fondo straordinario dedicato, da finanziare recuperando risorse dalle economie generate dalla riduzione dell'organico, stimata in oltre 500 unità nel biennio. Inoltre, viene ritenuto indispensabile un passaggio formale: il trasferimento contrattuale dei DSGA dal Comparto all'Area dell'Istruzione, una misura già proposta in passato dalla CIDA che garantirebbe un inquadramento giuridico ed economico più consono al ruolo direttivo svolto.
Link allo studio ANQUAP