Stipendi, il piano del governo: meno tasse su tredicesima e straordinari?
Il governo valuta nuove riduzioni fiscali su tredicesima e straordinari. Analizza le simulazioni per vedere come potrebbe aumentare gli stipendi netti.
Il governo sta valutando nuove misure per aumentare gli stipendi. Le ipotesi principali includono una detassazione della tredicesima e una riduzione delle imposte sugli straordinari. Questi interventi, uniti al possibile taglio dell'IRPEF, potrebbero portare a un significativo aumento netto in busta paga per molti lavoratori, alleggerendo il carico fiscale sulle famiglie.
Il nuovo taglio dell'Irpef
L'intervento più atteso per aumentare le retribuzioni è la revisione dell'IRPEF. La proposta principale riguarda la riduzione dell'aliquota per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, che passerebbe dal 35% al 33%. Secondo le simulazioni, un lavoratore con un reddito imponibile di 30.000 euro avrebbe un risparmio annuo di 101 euro. Il beneficio salirebbe a 440 euro per redditi pari o superiori a 50.000 euro, con un picco di 627 euro per alcuni scaglioni intermedi. Questa modifica favorirebbe anche autonomi e pensionati, categorie escluse dal precedente taglio del cuneo fiscale, garantendo un alleggerimento concreto in busta paga.
L'ipotesi detassazione della tredicesima
Una delle proposte più discusse è la detassazione parziale o totale della tredicesima mensilità. Un'eliminazione completa delle tasse su questa gratifica natalizia avrebbe un impatto notevole sugli stipendi, ma anche un costo elevato per le casse dello Stato, stimato in circa 14,5 miliardi di euro di minor gettito. Per questo motivo, si valuta un'alternativa più sostenibile, simile al bonus di 100 euro netti erogato lo scorso anno ai lavoratori con redditi fino a 28.000 euro e figli a carico. Un intervento di questo tipo, sebbene più contenuto, rappresenterebbe comunque un aiuto concreto per milioni di famiglie italiane.
Straordinari e festivi: come cambiano
Per incentivare la produttività, il governo sta lavorando a una tassazione agevolata per gli straordinari e il lavoro festivo. L'ipotesi più accreditata è l'introduzione di una flat tax al 5%, un'imposta sostitutiva dell'IRPEF ordinaria. Questa misura si applicherebbe su importi fino a 3.000 euro per i lavoratori con redditi non superiori a 80.000 euro annui. In pratica, un lavoratore che accumula tra 500 e 1.500 euro di straordinari e festivi potrebbe ottenere un guadagno netto aggiuntivo tra 150 e 450 euro. Complessivamente, i tre interventi potrebbero aumentare il netto in busta paga fino a 1.000 euro all'anno.