Studente picchiato a scuola, i prof non intervengono: la denuncia della madre
Un alunno di 10 anni aggredito in classe a Napoli. La madre dello studente picchiato accusa: "Insegnanti distratti dal cellulare".
Un grave episodio di violenza scuote una scuola media di Napoli. Uno studente picchiato in classe da un compagno più grande, mentre due docenti erano presenti. L'aggressione, avvenuta durante l'orario di lezione, ha causato al bambino di dieci anni traumi e lividi, rendendo necessario il trasporto in ospedale. La madre ha sporto denuncia alla Polizia, accusando gli insegnanti di negligenza: sarebbero stati distratti dai loro telefoni.
La dinamica dell'aggressione in aula
La cronaca riporta un allarmante episodio di violenza consumatosi all'interno di un istituto scolastico medio di Napoli. I fatti, secondo le prime ricostruzioni, si sono svolti in piena ora di lezione, in un contesto che dovrebbe garantire massima sicurezza per gli alunni. La vittima è un bambino di soli dieci anni, frequentante la scuola. L'aggressore sarebbe stato identificato come uno studente appartenente allo stesso istituto, ma di età superiore. Il passaggio all'atto violento sarebbe avvenuto al culmine di una fase di insulti e provocazioni verbali, sfociati poi in un'aggressione fisica vera e propria. L'alunno più giovane è stato raggiunto da calci e pugni davanti al resto della classe.
L'elemento che aggrava il quadro della vicenda è la presenza, in quel momento, di due docenti nell'aula. La loro presenza fisica non è tuttavia bastata a inibire l'aggressore o a fermare tempestivamente l'attacco. Questo dettaglio solleva interrogativi cruciali sulla vigilanza e sulla capacità di intervento immediato del personale scolastico in situazioni di emergenza, trasformando un diverbio tra ragazzi in un grave fatto di cronaca. L'episodio mette in luce la vulnerabilità degli studenti più giovani e la potenziale rapidità con cui il bullismo può degenerare in violenza fisica.
L'intervento della famiglia e le conseguenze sanitarie
La scoperta dell'accaduto è avvenuta tramite una comunicazione ufficiale della scuola ai genitori del bambino. La madre, allertata dall'istituto, si è precipitata sul posto per verificare le condizioni del figlio. Giunta a scuola, ha trovato il bambino in uno stato di evidente sofferenza fisica, lamentando forti dolori e mostrando chiare difficoltà nel movimento. Di fronte a un quadro clinico preoccupante, la decisione immediata è stata quella di cercare assistenza medica specializzata. Il minore è stato quindi accompagnato d'urgenza presso una struttura ospedaliera cittadina per gli accertamenti del caso. I sanitari che lo hanno preso in cura hanno proceduto con le visite necessarie.
L'esito degli esami ha confermato la serietà dell'aggressione subita: il referto medico ha evidenziato la presenza di lividi multipli sul volto e, dato ben più allarmante, un trauma significativo ai testicoli. Queste lesioni fisiche testimoniano la violenza dei colpi ricevuti e impongono una riflessione sulla gravità di quanto avvenuto tra i banchi di scuola.
Studente picchiato: la denuncia e l'accusa ai docenti
In seguito agli eventi e con il referto medico in mano, la famiglia della vittima ha deciso di intraprendere la via legale. La madre, assistita dai propri legali, si è recata presso il commissariato di Polizia competente per territorio. In quella sede ha formalizzato una querela e una denuncia dettagliata sull'accaduto. Il documento depositato alle forze dell'ordine ricostruisce la vicenda, partendo dagli insulti preliminari fino all'aggressione fisica. Il punto focale della denuncia, tuttavia, riguarda la condotta del personale docente. Secondo quanto sostenuto dalla donna nell'esposto, i due insegnanti presenti in aula al momento dei fatti non sarebbero intervenuti con la dovuta prontezza.
L'accusa specifica è di omessa vigilanza. Si sostiene che entrambi fossero distratti dall'uso dei propri telefoni cellulari personali. Proprio questa disattenzione avrebbe permesso all'aggressore di agire indisturbato, colpendo ripetutamente il compagno più piccolo. L'intervento dei docenti, secondo la denuncia, sarebbe avvenuto solo in un secondo momento, quando ormai la violenza si era consumata. Sarà ora compito dell'autorità giudiziaria e dell'istituto scolastico avviare le dovute indagini per accertare le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.