Studenti stranieri in aumento: la nuova composizione delle classi italiane
Gli studenti stranieri aumentano nelle scuole italiane, modificando la composizione delle classi e mettendo in luce nuove sfide educative.
La scuola italiana cambia volto di anno in anno, con studenti stranieri che assumono un ruolo sempre più significativo. I dati del Centro Studi e Ricerche Idos fotografano una popolazione studentesca in continua trasformazione: mentre gli alunni italiani diminuiscono, gli studenti con cittadinanza straniera aumentano e rappresentano una componente sempre più radicata nel tessuto sociale del Paese.
Studenti stranieri: una presenza stabile e sempre più italiana
Nell’anno scolastico 2023/2024 le classi italiane contano 931.323 studenti stranieri, pari all’11,6% della popolazione scolastica complessiva. La percentuale supera nettamente l’incidenza degli immigrati sulla popolazione generale (8,9%), segno di una presenza particolarmente significativa nel mondo della scuola. La maggior parte di questi ragazzi nasce già in Italia: il 65,2% è di seconda generazione, con oltre 607mila iscritti nati sul territorio nazionale, in forte crescita rispetto a undici anni fa, quando rappresentavano poco più della metà.
Origini e distribuzione delle cittadinanze
Il panorama delle cittadinanze si concentra intorno a cinque nazionalità: Romania, Albania, Marocco, Cina ed Egitto, che da sole raccolgono la metà degli iscritti stranieri. Guardando alle macroaree geografiche, l’Europa guida con il 42,9% degli studenti, seguita dall’Africa (27,8%), dall’Asia (20,7%) e dall’America, quasi esclusivamente latina (8,5%). Questa distribuzione conferma una scuola sempre più multiculturale, dove culture e lingue diverse entrano quotidianamente in contatto con la realtà italiana.
Studenti stranieri: scelte formative e difficoltà persistenti
Il percorso scolastico degli studenti stranieri mostra differenze rilevanti rispetto a quello dei coetanei italiani. Dopo le medie, solo il 32,9% sceglie un liceo, mentre il 39,3% preferisce gli istituti tecnici e il 27,9% i professionali. Ne deriva una forte concentrazione negli indirizzi tecnico-professionali, con un’incidenza tre volte superiore rispetto ai licei. A queste scelte si aggiunge un’altra criticità: il ritardo scolastico, che colpisce un quarto degli studenti stranieri (26,4%) e raggiunge quasi la metà alle superiori (48%). La distanza con gli italiani rimane marcata: solo il 7,9% dei coetanei registra ritardi, con un picco massimo del 16% nelle scuole secondarie di secondo grado.
Il prossimo 4 novembre la pubblicazione del Dossier Statistico Immigrazione 2025 offrirà un quadro ancora più dettagliato su questa trasformazione. Intanto, il Ministero guarda al futuro con le nuove linee guida per il 2026/2027, puntando a costruire una scuola capace di formare i “nuovi italiani” attraverso un’identità nazionale inclusiva e condivisa.