Suicidio Paolo Mendico per bullismo: il MiM chiude le indagini, a breve le contestazioni ai docenti
Dopo il suicidio di Paolo Mendico a Latina, il Ministero dell'Istruzione avvia azioni disciplinari contro i docenti per presunto bullismo.


Svolta nel caso di Paolo Mendico, il 14enne suicida a Latina. Le ispezioni del Ministero dell'Istruzione sul presunto bullismo subito dal ragazzo si sono concluse. L'indagine ministeriale ha raccolto elementi che supportano la denuncia della famiglia: Paolo sarebbe stato vittima di abusi e la scuola avrebbe sottovalutato i fatti. Si apre ora la fase delle contestazioni disciplinari per i docenti.
Le conclusioni dell'indagine ministeriale
L'istruttoria avviata dal Ministero dell'Istruzione ha raggiunto un primo, fondamentale traguardo nel tentativo di chiarire le circostanze che hanno portato al tragico gesto di Paolo Mendico. Gli ispettori inviati presso l'istituto Pacinotti di Fondi, scuola frequentata dal giovane, hanno ufficialmente terminato la loro complessa analisi. Questa fase delicata ha incluso l'ascolto approfondito e dettagliato di tutto il personale scolastico, inclusi i docenti della classe del ragazzo, e dei dirigenti.
Oltre alle testimonianze, è stata acquisita e vagliata tutta la documentazione pertinente prodotta dall'istituto negli ultimi mesi. Le conclusioni preliminari sembrano purtroppo confermare quanto denunciato con forza dai familiari di Paolo: il 14enne sarebbe stato vittima di reiterati episodi di bullismo. Inoltre, l'indagine ministeriale avrebbe evidenziato un presunto atteggiamento tendente a sminuire o sottovalutare la gravità della situazione da parte dell'istituzione scolastica stessa.
Bullismo Paolo Mendico: le conseguenze per i docenti
Con la chiusura formale della fase ispettiva, il Ministero è ora pronto ad avviare i conseguenti procedimenti formali interni. L'esito delle verifiche condotte dagli ispettori ha fornito elementi ritenuti sufficienti per procedere speditamente con le contestazioni disciplinari. Queste misure saranno indirizzate specificamente nei confronti del personale docente e scolastico per cui sono emerse possibili negligenze o responsabilità.
Questo passaggio segna una svolta significativa nella ricerca della verità e della giustizia per Paolo Mendico, un evento drammatico avvenuto nel settembre scorso a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. Il ragazzo si tolse la vita poche ore prima del suono della prima campanella, un gesto estremo che la famiglia ha fin da subito collegato a un sistema che non avrebbe protetto adeguatamente lo studente. I genitori accusano la scuola di non essere intervenuta efficacemente di fronte alle vessazioni subite da parte dei compagni.
Le inchieste parallele delle procure
Parallelamente all'azione amministrativa e disciplinare del Ministero, l'indagine giudiziaria prosegue su due fronti distinti ma complementari, cercando di definire l'intera catena di responsabilità. La Procura dei Minori di Roma sta vagliando attivamente la posizione di alcuni coetanei di Paolo, identificati come presunti responsabili degli atti di bullismo. L'obiettivo è definire le eventuali responsabilità penali dei giovani coinvolti, data la loro età.
Contestualmente, la Procura ordinaria di Cassino, sotto la guida esperta del procuratore capo Carlo Fucci, sta conducendo un'inchiesta separata e altrettanto importante. Quest'ultima si concentra sull'eventuale negligenza o coinvolgimento da parte di adulti, inclusi membri del personale scolastico o altre figure. Si sta verificando se omissioni, mancate segnalazioni o specifiche condotte possano aver contribuito, direttamente o indirettamente, alla spirale di eventi che ha portato il 14enne al tragico suicidio.