Supplenze docenti 2026: MiM conferma l'algoritmo, rimane il nodo 'ripescaggio'
Il Ministero conferma l'algoritmo per le supplenze docenti 2026, ma i sindacati premono per introdurre il meccanismo del ripescaggio.
La bozza ministeriale per il biennio 2026/28 conferma la procedura informatizzata per le supplenze docenti 2026, nonostante le criticità tecniche emerse in passato. Giovedì si terrà un incontro cruciale dove i sindacati chiederanno il ripescaggio dei rinunciatari e nuove tutele per i precari. L'obiettivo è correggere un sistema che penalizza chi compie scelte non esaustive e non conosce le disponibilità reali.
L'algoritmo supplenze docenti 2026 e le criticità
La recente informativa sulla bozza per le graduatorie ha confermato che l'algoritmo delle supplenze gestirà gli incarichi anche nel prossimo biennio scolastico, mantenendo l'impostazione informatizzata introdotta durante l'emergenza sanitaria. Nonostante l'utilizzo consolidato, il sistema continua a generare numerose problematiche tecniche che costringono gli Uffici Scolastici Territoriali a pubblicare nuovi chiarimenti sul funzionamento della procedura anche ad anno scolastico avviato. Si tratta di uno strumento che, sebbene ritenuto necessario dall'amministrazione per gestire la mole di domande, presenta ancora evidenti difetti strutturali irrisolti che impattano negativamente sulla continuità lavorativa e sulla vita professionale di migliaia di insegnanti precari.
Il meccanismo di assegnazione e i rinunciatari
Il docente inserito in graduatoria deve indicare le proprie preferenze al buio durante l'estate, senza conoscere le reali disponibilità di posti e rischiando concretamente di diventare un aspirante rinunciatario se non include sedi che risultano libere nel turno di nomina. Il sistema informatico scorre la graduatoria e, se l'aspirante non viene soddisfatto per le sedi espresse mentre ci sono disponibilità non richieste, lo considera rinunciatario ed esclude il candidato da tutti i turni di nomina successivi per l'anno in corso. Questa modalità operativa risulta particolarmente penalizzante perché trasforma una legittima scelta delle sedi in una esclusione definitiva, impedendo l'accesso a cattedre che potrebbero liberarsi in seguito e lasciando i docenti senza incarico.
Le richieste sindacali sul ripescaggio
In previsione dell'incontro politico fissato per giovedì 20 novembre al Ministero, le sigle sindacali hanno avanzato la richiesta fondamentale di introdurre un meccanismo di ripescaggio automatico per coloro che non ottengono l'incarico nel primo turno di nomina a causa di preferenze limitate. È necessario inoltre garantire il diritto al completamento per chi accetta spezzoni orari involontari e procedere con l'immediata attualizzazione dei punteggi nelle tabelle titoli per rispecchiare il reale servizio svolto dagli insegnanti precari negli anni. Infine, si richiede di rivedere il carico di lavoro assegnato alle segreterie scolastiche, che dovrebbero avere una maggiore competenza nelle valutazioni, alleggerendo il sistema centralizzato che spesso rallenta le operazioni di assegnazione.