Test Medicina: denunce di caos in aula e irregolarità diffuse
Le segnalazioni di una studentessa sul Test Medicina evidenziano l'uso di smartphone, scarsi controlli e fughe di notizie durante la prova.
Le polemiche relative allo svolgimento del Test Medicina continuano ad accendersi, sollevando dubbi sulla regolarità delle prove di ammissione. Su Repubblica.it una candidata ha denunciato gravi anomalie, sottolineando come l'utilizzo indiscriminato di smartphone in aula e la sostanziale mancanza di controlli abbiano compromesso il principio meritocratico. Mentre migliaia di aspiranti medici hanno dedicato mesi allo studio, altri avrebbero approfittato di una sorveglianza lacunosa per consultare il web o gruppi social, creando un clima di profonda ingiustizia per chi ha rispettato le regole.
Irregolarità durante la prova di ammissione
L'atmosfera descritta da diversi partecipanti assomigliava più a quella di un'attività scolastica informale che a un concorso statale rigoroso e decisivo per il futuro professionale. Secondo le testimonianze raccolte, i banchi in molte aule erano posizionati a distanza ravvicinata, una configurazione logistica che ha inevitabilmente favorito la visione dei compiti altrui. Una delle criticità più allarmanti riguarda l'assenza di controlli efficaci sui dispositivi elettronici personali.
A differenza delle sessioni degli anni precedenti, durante le quali veniva esplicitamente richiesto di svuotare le tasche, in questa occasione ai candidati è bastato spesso dichiarare verbalmente di aver riposto il telefono. Questa negligenza procedurale ha permesso a numerosi studenti di mantenere i propri dispositivi elettronici attivi, facilitando comunicazioni non autorizzate con l'esterno o tra presenti. Anche le rigide norme riguardanti l'intervallo tra le prove sarebbero state ampiamente ignorate: nonostante il divieto, è stato permesso agli studenti di alzarsi dai propri posti e utilizzare i servizi, creando ulteriori occasioni di scambio illecito di informazioni in un momento che doveva essere di isolamento.
Test Medicina e condivisione delle risposte
La portata dei comportamenti scorretti segnalati sembra andare ben oltre la semplice sbirciatina al foglio del vicino. Segnalazioni emerse subito dopo la conclusione dell'esame hanno rivelato che video e foto delle prove circolavano liberamente in rete mentre il test era ancora tecnicamente in corso. Prove aneddotiche e documentali suggeriscono l'uso di auricolari per ricevere suggerimenti esterni o addirittura collaborazioni aperte, con studenti in piedi intenti a confrontarsi.
Un dato tecnico inquietante supporta queste tesi: le tracce digitali mostrano picchi anomali di ricerche su Google per specifici argomenti d'esame — come l'ubiquitina, i batteri Gram-negativi o i legami dello ione ammonio — in orari sospetti, ben prima che le domande fossero rese ufficialmente note ai candidati. Ciò suggerisce l'esistenza di una fuga di notizie massiccia e coordinata, organizzata verosimilmente tramite canali social e Telegram, dove si sarebbero svolte vere e proprie sessioni collettive di risoluzione dei quesiti in tempo reale, minando la validità della selezione per migliaia di aspiranti onesti.
La delusione degli studenti onesti
L'impatto emotivo e psicologico su chi ha investito tempo e risorse nella preparazione è devastante. Molti candidati avvertono un misto di rabbia e frustrazione, percependo la disomogeneità nella sorveglianza come una grave ingiustizia sistemica che altera la competizione. Il timore concreto è che queste irregolarità diffuse possano gonfiare artificialmente i punteggi minimi necessari per l'ammissione, penalizzando ingiustamente chi ha fatto affidamento esclusivamente sulla propria preparazione accademica e sui sacrifici economici sostenuti per le lezioni private.
Di conseguenza, si profila all'orizzonte la possibilità di numerose battaglie legali, con molti studenti che stanno valutando di presentare ricorso, nonostante l'ulteriore onere economico che questo comporta. Il malcontento si estende alla struttura stessa del cosiddetto semestre filtro, percepito da alcuni non come un'evoluzione positiva ma come un sistema fallimentare che ha di fatto ridotto i tempi di studio e reiterato gli errori del passato, sprecando le speranze di una generazione senza garantire una selezione basata sul merito reale.