Tetto al contante in LdB 2026: verso l'aumento a 10mila euro
L'emendamento alla manovra propone un nuovo tetto al contante con un'imposta di bollo speciale da 500 euro per i pagamenti elevati.
Il governo pianifica modifiche sostanziali sul tetto al contante nella prossima manovra finanziaria 2026. L'obiettivo è innalzare la soglia autorizzata fino a 10 mila euro, raddoppiando il limite attuale. Tuttavia, l'uso di importi così elevati sarà vincolato al pagamento di una imposta di bollo speciale, pari a 500 euro, applicata obbligatoriamente su qualsiasi transazione di denaro fisico che superi la soglia dei cinquemila euro.
I dettagli del nuovo tetto al contante
L'emendamento, segnalato come prioritario da Fratelli d'Italia al Mef, introduce una particolare ingegneria normativa. Non viene modificato il divieto tout court, ma si applica una tassa fissa di 500 euro per i pagamenti compresi tra 5.001 e 10.000 euro. Di fatto, versando questo importo, si legittima l'uso del denaro contante fino alla nuova soglia massima. Questa misura rappresenta un'evoluzione della linea politica dell'esecutivo, che già due anni fa aveva elevato il limite d'uso del cash portandolo da mille a cinquemila euro.
Il contesto normativo europeo
La proposta italiana non è isolata, ma si inserisce in un quadro di discussione internazionale. Il Consiglio dell'Unione Europea ha dibattuto l'introduzione di un limite comunitario fissato proprio a 10 mila euro per armonizzare le regole antiriciclaggio. Attualmente, l'Italia presenta una storia normativa altalenante, con soglie passate dai 12.500 euro del 2002 ai minimi storici del 2011. L'adeguamento a uno standard europeo uniforme potrebbe facilitare i controlli sulle operazioni sospette tra i diversi Stati membri, evitando arbitraggi normativi ai confini nazionali.
Analisi critica dell'imposta
Il meccanismo del bollo fisso ha sollevato dibattiti tra gli economisti. Essendo una cifra "piatta" e non proporzionale, la tassa penalizza le transazioni minori appena sopra la soglia dei 5.000 euro, incidendo meno su importi vicini ai 10.000. Secondo le analisi, questo sistema ibrido crea una traccia fiscale ma non garantisce la piena tracciabilità tipica dei pagamenti elettronici. Ecco le caratteristiche principali della misura:
Disincentiva l'uso del contante sopra i 5.000 euro senza vietarlo completamente.
Introduce un costo aggiuntivo specifico a carico del pagatore.
Richiede una stretta integrazione con i sistemi dell'Agenzia delle Entrate.