Tassa sui contanti nella Manovra 2026: l'effetto del nuovo tetto ai contatti

Nuovi emendamenti sulla Tassa sui contanti, sanatorie e aiuti alle scuole: ecco le modifiche segnalate dai partiti di maggioranza

21 novembre 2025 15:00
Tassa sui contanti nella Manovra 2026: l'effetto del nuovo tetto ai contatti - Legge di Bilancio
Legge di Bilancio
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Nel dibattito sulla prossima legge di bilancio emerge la tassa sui contanti, un’imposta fissa proposta da Fratelli d’Italia per i pagamenti elevati. Il testo in esame valuta anche le nuove sanatorie edilizie e gli aiuti per la scuola paritaria, oltre alla possibile vendita delle quote del Mes. Una panoramica sulle modifiche alla Manovra che potrebbero ridisegnare il fisco e il welfare.

Tassa sui contanti e sanatorie nella proposta di Fdi

Fratelli d'Italia ha segnalato 123 emendamenti ritenuti cruciali per la definizione della legge di Bilancio. Tra questi spicca la nuova imposta fissa di 500 euro applicabile a ogni transazione di beni o servizi regolata in denaro contante per cifre comprese tra 5.001 e 10.000 euro. Il partito di maggioranza insiste inoltre sulla nazionalizzazione delle riserve auree bancarie, stabilendo che debbano appartenere esclusivamente allo Stato. Non mancano riferimenti ai condoni, con quattro proposte specifiche sulle sanatorie edilizie e una tassa di 2 euro per le piccole spedizioni extra Ue.

Aiuti alle scuole paritarie e sanzioni ridotte

Forza Italia concentra la sua attenzione sul sostegno alle famiglie e sulle imprese. Una misura significativa riguarda il bonus scuola paritaria, un voucher da 1.500 euro destinato ai nuclei con Isee inferiore a 30mila euro, finanziato con 20 milioni annui. Sul fronte previdenziale, viene proposta una riduzione delle sanzioni per chi paga in ritardo i contributi: la maggiorazione scenderebbe di due punti percentuali. Anche in caso di denuncia spontanea del debito, il sistema diventerebbe più clemente, incentivando la regolarizzazione delle posizioni debitorie entro termini prestabiliti.

Il piano per cedere le quote del Mes

La Lega punta a recuperare risorse ingenti attraverso una manovra finanziaria strategica: la vendita della partecipazione italiana nel Meccanismo di stabilità, noto come fondo salva-stati. L'operazione mira a finanziare un fondo taglia tasse da 15 miliardi di euro complessivi, distribuiti nel triennio 2026-2028. L'Italia, che detiene oltre il 17% del capitale sottoscritto, potrebbe così dismettere le quote versate. Questa mossa politica consentirebbe di liberare liquidità preziosa per alleggerire la pressione fiscale interna senza gravare ulteriormente sul debito pubblico nazionale.

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