TFA estero, la svolta? Sentenza del TAR Lazio lo riconosce a più classi di concorso
Una sentenza del TAR Lazio stabilisce che il TFA estero può essere riconosciuto per diverse classi di concorso, sfidando la prassi del Ministero.
Svolta per il TFA estero. Una recente sentenza del TAR Lazio ha stabilito un principio cruciale: un singolo titolo estero può essere valido per più classi di concorso. Questa decisione contesta la prassi del Ministero dell'Istruzione, che spesso limitava il riconoscimento a una sola classe. Ora, la formazione effettiva prevale sulla burocrazia.
La sentenza del TAR: la formazione prevale sulla forma
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha recentemente emesso una pronuncia di rilievo per i docenti italiani. Accogliendo il ricorso di un insegnante, i giudici hanno affermato che un titolo di abilitazione ottenuto in un altro Stato membro dell'UE può essere riconosciuto per diverse classi di concorso. Questo principio contrasta con la prassi restrittiva adottata finora dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. L'amministrazione tendeva a rigettare automaticamente le istanze multiple, assumendo una corrispondenza uno-a-uno tra titolo e abilitazione. Il TAR ha invece chiarito che l'elemento decisivo è il contenuto sostanziale del percorso formativo. Se la preparazione acquisita è idonea a coprire diversi ambiti disciplinari, il riconoscimento deve essere esteso.
Riconoscimento TFA estero e il quadro normativo UE
La decisione si fonda saldamente sui principi del diritto europeo. In particolare, la sentenza richiama le direttive 2005/36/CE e 2013/55/UE, relative al mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali tra gli Stati membri. Questi testi normativi impongono di valutare le competenze effettive, non l'etichetta formale del titolo. Viene citata anche la giurisprudenza della Corte di Giustizia UE (C-166/20), che obbliga le autorità nazionali a una valutazione concreta delle competenze. Qualora emergano differenze parziali tra il percorso estero e quello italiano, lo Stato ospitante non deve rigettare la domanda. Deve invece prevedere l'applicazione di misure compensative adeguate, come prove integrative o tirocini di adattamento, per colmare il divario.
Le reazioni: una vittoria per il merito formativo
La sentenza avrà conseguenze significative per centinaia di docenti. Vincenzo Presutto, fondatore di Percorso Scuola e esperto nel riconoscimento dei titoli, definisce la decisione una vittoria per il "buon senso". Secondo Presutto, percorsi come il Máster en Formación del Profesorado spagnolo offrono una preparazione trasversale completa, riconosciuta a livello UE. L'esperto critica l'eccessivo formalismo amministrativo italiano, sottolineando che l'Europa chiede di valutare le competenze reali. Questa pronuncia riafferma che la sostanza della preparazione deve prevalere sulla burocrazia. Per i docenti formati all'estero, spesso in attesa da anni, si riapre la speranza. Presutto auspica un dialogo costruttivo tra Italia ed Europa per allineare le procedure agli standard UE, superando logiche protezionistiche e valorizzando la qualità della formazione ovunque essa sia acquisita.