Vacanze estive e adolescenti: 10 cose da sapere per gestire conflitti e emozioni

Le vacanze mettono alla prova la convivenza con gli adolescenti: conoscere come funziona il loro cervello aiuta a gestire meglio emozioni e conflitti.

13 luglio 2025 09:42
Vacanze estive e adolescenti: 10 cose da sapere per gestire conflitti e emozioni - Adolescenti
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L’estate è arrivata e, con la chiusura delle scuole, la convivenza in famiglia con gli adolescenti diventa più complicata. Se da un lato le vacanze possono rappresentare un’occasione di relax e connessione, dall’altro possono anche far emergere tensioni, specialmente quando in casa c’è un adolescente. Ma perché la convivenza sembra diventare così complessa? La risposta sta, in gran parte, nel cervello dei ragazzi. Ecco 10 aspetti chiave, supportati da studi neuroscientifici, per capire meglio i teenager e aiutarli a vivere un’estate più equilibrata.

1. Il cervello è ancora in costruzione

Il cervello degli adolescenti continua a svilupparsi fino ai 25 anni circa. La corteccia prefrontale — responsabile di funzioni come la pianificazione, il controllo degli impulsi e il pensiero critico — è l’ultima a maturare. Questo spiega perché gli adolescenti possono apparire impulsivi o poco riflessivi (Giedd, NIH, 2015).

Cosa fare: Evita di aspettarti reazioni “da adulti”. Dai indicazioni chiare, ma con empatia.

2. Dominano le emozioni

Durante l’adolescenza, il sistema limbico (coinvolto nella regolazione delle emozioni) è particolarmente attivo, mentre la corteccia prefrontale fatica ancora a tenere tutto sotto controllo. Ciò porta a sbalzi d’umore frequenti.

Cosa fare: Non prendere sul personale i loro scatti emotivi. Offri ascolto attivo e rassicurazione.

3. Il bisogno di indipendenza è neurologico

L’adolescente cerca autonomia perché il suo cervello lo spinge verso l’esplorazione e l’indipendenza. È un meccanismo evolutivo, necessario per staccarsi dalla famiglia e diventare adulto.

Cosa fare: Lascia spazio decisionale, anche su piccole cose (orari, vestiti, attività), ma stabilisci confini chiari e coerenti.

4. La ricerca di novità è più intensa

I neurotrasmettitori come la dopamina lavorano in modo diverso durante l’adolescenza. Il piacere derivato da esperienze nuove è amplificato, motivo per cui i teenager sono più attratti da esperienze rischiose o stimolanti (Steinberg, 2008).

Cosa fare: Offri alternative positive e coinvolgenti: sport, viaggi, progetti creativi, attività con i coetanei.

5. Il sonno è fondamentale (e sballato)

Il ritmo circadiano degli adolescenti cambia: tendono a svegliarsi e andare a dormire più tardi. Questo però spesso si scontra con i ritmi familiari.

Cosa fare: Favorisci una routine flessibile ma non caotica. Evita di forzare sveglie all’alba, ma incoraggiali a dormire a sufficienza.

6. I social e la connessione digitale

Il cervello adolescente è particolarmente sensibile all’approvazione sociale, e i social media possono amplificare ansie e insicurezze, ma anche offrire supporto e senso di appartenenza.

Cosa fare: Parla apertamente del loro uso dei social, evitando giudizi. Proponi momenti “digital detox” condivisi, senza imporli.

7. Il cervello apprende meglio con l’esperienza

I ragazzi imparano più efficacemente facendo piuttosto che ascoltando. Le esperienze pratiche aiutano a rafforzare connessioni neurali stabili.

Cosa fare: Coinvolgili in attività reali (viaggi, cucina, volontariato, piccoli lavori estivi) invece di prediche teoriche.

8. Il ruolo dei pari è centrale

Durante l’adolescenza, l’opinione dei coetanei conta più di quella degli adulti. È una fase fisiologica di costruzione dell’identità.

Cosa fare: Riconosci il valore delle loro amicizie. Offri spazi sicuri per coltivarle, anche durante le vacanze.

9. La frustrazione può essere educativa

Il cervello adolescente deve imparare a tollerare la frustrazione per rafforzare l’autoregolazione emotiva.

Cosa fare: Non correre sempre in soccorso. Accompagna, ma lascia che affrontino piccole difficoltà da soli.

10. L’adulto è un modello silenzioso

I neuroni specchio, attivi anche nei teenager, li portano a imitare inconsapevolmente gli adulti di riferimento.

Cosa fare: Dai il buon esempio. Se vuoi che siano più calmi, coerenti, o rispettosi… mostrati così, tu per primo.

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