Versare contributi volontari dopo la NASpI: come raggiungere prima la pensione colmando i vuoti contributivi

Ecco come si possono versare i contributi volontari dopo la NASpI per raggiungere prima la pensione. Tutto ciò che c'è da sapere per il prepensionamento.

01 giugno 2025 14:30
Versare contributi volontari dopo la NASpI: come raggiungere prima la pensione colmando i vuoti contributivi - naspi
naspi
Condividi

Dopo la fine della NASpI, è possibile versare contributi volontari per avvicinarsi ai requisiti necessari al pensionamento anticipato. Questa opzione può rivelarsi utile soprattutto per chi ha perso il lavoro in età avanzata e ha già accumulato un lungo percorso contributivo. È il caso di una lettrice che, dopo aver perso l’impiego il 30 aprile 2025, riceverà la NASpI per 551 giorni e ha già maturato 36 anni e 4 mesi di contributi. Il suo obiettivo è raggiungere 41 anni di versamenti, e si chiede se possa integrare il periodo mancante con la contribuzione volontaria.

Contributi figurativi e scenari possibili

Durante il periodo coperto dalla NASpI, il sistema previdenziale riconosce contributi figurativi, che verranno accreditati anche in assenza di attività lavorativa. Questo significa che, al termine della disoccupazione indennizzata, la lettrice potrebbe trovarsi con oltre 38 anni di contributi complessivi. La contribuzione volontaria può quindi intervenire per coprire i restanti anni mancanti alla pensione. Tuttavia, la scelta dello strumento pensionistico più adatto dipende dalla misura previdenziale a cui si intende accedere.

Pensione anticipata, Quota 41 o Quota 103: cosa considerare

Chi sceglie la pensione anticipata ordinaria, regolata dalla legge Fornero, può versare i contributi volontari necessari a raggiungere i 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (per le donne 42 anni e 10 mesi per gli uomini). È fondamentale però tenere conto che, a partire dal 1° gennaio 2027, i requisiti potrebbero aumentare a causa dell’adeguamento all’aspettativa di vita.

Per chi, invece, mira alla Quota 41 per lavoratori precoci, il versamento dei contributi volontari è ammesso, ma solo se si conserva lo status di disoccupato. Questo aspetto è essenziale per l’accesso alla misura, che richiede condizioni particolari, come l’aver iniziato a lavorare prima dei 19 anni e trovarsi in una delle categorie tutelate.

Infine, se si prende in considerazione la Quota 103, è importante sapere che questa misura è stata prorogata per il solo anno 2025. Considerando che alla lettrice mancano circa 5 anni per completare i contributi, è improbabile che possa usufruire di questo canale, a meno di nuove proroghe o modifiche normative.

Tempistiche e modalità del versamento volontario

Va ricordato che i contributi volontari non possono essere versati in un’unica soluzione, ma devono essere corrisposti trimestralmente, seguendo le indicazioni fornite dall’INPS al momento dell’autorizzazione. Per ottenerla, è necessario presentare domanda all’istituto e attendere l’approvazione, che avverrà solo se risultano presenti determinati requisiti contributivi minimi, come almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 anni nei 5 precedenti alla domanda.

In conclusione, versare contributi volontari dopo la NASpI è una possibilità concreta per chi desidera raggiungere i requisiti pensionistici e non ha la possibilità di rientrare nel mondo del lavoro. La scelta della misura pensionistica adeguata, però, deve tenere conto di requisiti specifici, dei tempi necessari e delle eventuali modifiche legislative future.