Vibonese, processo sui diplomi falsi: 51 imputati rinviati a giudizio tra docenti, studenti e dirigenti

Scandalo diplomi falsi a Vibo Valentia: rinvio a giudizio per 51 imputati, tra cui docenti e Presidi. Cadute alcune accuse per effetto della riforma Nordio.

24 maggio 2025 20:03
Vibonese, processo sui diplomi falsi: 51 imputati rinviati a giudizio tra docenti, studenti e dirigenti - Giudice con la bilancia in mano
Giudice con la bilancia in mano
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Maxi processo sui diplomi falsi - La prima udienza è fissata per il 10 settembre 2025 davanti al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, dove si aprirà il procedimento giudiziario derivante dall’inchiesta “Diacono”, che ha coinvolto ben 51 imputati. Al centro delle indagini, l’attività dell’Accademia Fidia di Stefanaconi, ritenuta il fulcro di un presunto sistema di rilascio irregolare di diplomi di maturità. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Vibo sotto la guida del procuratore Camillo Falvo e condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo, ipotizza l’esistenza di un meccanismo fraudolento basato su falsi documenti, anagrafiche manipolate e gravi irregolarità amministrative.

Le accuse principali: associazione a delinquere, falso, corruzione e frode

Il decreto di rinvio a giudizio è stato firmato dal giudice per l’udienza preliminare Francesca Loffredo, che ha confermato le accuse più gravi nei confronti degli imputati. Si parla di associazione a delinquere, corruzione, falsità ideologica, frode, riciclaggio e autoriciclaggio. Tuttavia, la recente riforma Nordio ha avuto un impatto significativo sul procedimento, determinando la caduta del reato di abuso d’ufficio, che per molti indagati non risulta più perseguibile per legge. Questa modifica normativa ha comportato il proscioglimento di diversi soggetti per i capi d’accusa legati all’abuso d’ufficio, non rientrando più tali condotte nella fattispecie penale prevista.

Sentenze e proscioglimenti al processo sui diplomi falsi: tra assoluzioni e non luogo a procedere

Numerosi imputati sono stati destinatari di sentenze di non luogo a procedere, perché i reati contestati non risultano più previsti dalla legge o non sono stati considerati sussistenti dal punto di vista giuridico e materiale. È il caso di figure come Davide Pietro Licata, Michele Licata, Christian Piscitelli, Rossana Marchio, Giovanna Rizzo e molti altri, per i quali le accuse sono state archiviate. Altri ancora, tra cui Lino Lauri e Domenico Massimo Califano, sono stati assolti con formula piena in relazione a specifici capi d’accusa perché “il fatto non sussiste”. Un solo procedimento è stato estinto per morte dell’imputato, riguardante Vito Primerano, deceduto nel corso delle indagini.

Processo sui diplomi falsi: atti trasferiti ad altre procure per incompetenza territoriale

Per nove posizioni, il gip ha dichiarato l’incompetenza territoriale, disponendo la trasmissione degli atti a Palmi, Lamezia Terme e Reggio Calabria, dove saranno gestiti i filoni residui dell’inchiesta. Tra i nomi coinvolti figurano Rossella Paola Marzano, Carmine Francesco Caratozzolo, Domenica Lucchese, Giorgia Licata e altri. Il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza preliminare è stato fissato in novanta giorni. Questo procedimento giudiziario, che coinvolge il mondo della scuola e dei titoli di studio, si preannuncia di grande rilievo anche per le ripercussioni istituzionali che potrà generare, soprattutto alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dalla riforma della giustizia.