Videogiochi e azzardo: numeri da capogiro tra gli adolescenti
Lo studio dell'Università di Pavia analizza il rapporto tra videogiochi e spese online, evidenziando i rischi per gli adolescenti italiani.
Una recente analisi pubblicata su Lancet Public Health mostra dati preoccupanti: il 70% degli studenti utilizza regolarmente i videogiochi. La ricerca dell'Università di Pavia svela un legame con l'azzardo e sottolinea come molti giovani mostrino comportamenti a rischio nelle spese digitali.
I dati su videogiochi e comportamenti a rischio
L'indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di oltre 11.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni, basandosi sui dati del monitoraggio europeo ESPAD. I risultati indicano che la maggioranza dei giovani utilizza console e pc, ma il dato più allarmante riguarda le finanze: un terzo spende denaro per avanzare nei livelli o acquistare vantaggi digitali. Circa uno studente su cinque manifesta modalità di interazione con il medium ludico che gli esperti definiscono potenzialmente problematiche. Questi numeri evidenziano la necessità di monitorare attentamente le abitudini digitali sempre più pervasive tra i minori.
Il ponte verso il gioco d'azzardo
Lo studio evidenzia una connessione significativa: oltre la metà degli intervistati ha già sperimentato il gioco d'azzardo. Esiste una correlazione diretta, poiché chi effettua acquisti in-game ha doppie probabilità di giocare d'azzardo rispetto a chi non spende. Questo fenomeno colpisce trasversalmente, indipendentemente dal sesso o dalla condizione economica familiare. Secondo i ricercatori, circa uno su dieci mostra segnali di dipendenza, suggerendo che le microtransazioni abituino i ragazzi a meccanismi psicologici simili a quelli delle scommesse, nonostante i divieti normativi vigenti per l'accesso ai minori.
Dinamiche psicologiche e prevenzione
Il Dottor Giansanto Mosconi spiega che le piattaforme online sfruttano vulnerabilità psicologiche comuni, facendo leva sull'impulsività tipica dell'adolescenza. In questa fase evolutiva, le capacità di valutazione del rischio non sono ancora pienamente mature. La ricerca rientra nel progetto PRO-BEN, coordinato dall'Ateneo pavese, che punta a promuovere il benessere giovanile. Come sottolineato dalla Professoressa Anna Odone, comprendere queste traiettorie è fondamentale per definire interventi preventivi efficaci e tutelare la salute mentale delle nuove generazioni durante la delicata transizione verso l'età adulta.