Violenza a Battipaglia, CNDDU: 'Condanna e riflessione educativa'
Dopo la violenza a Battipaglia, il CNDDU chiede un'alleanza educativa urgente per contrastare il disagio giovanile e la sopraffazione.


La violenza davanti all'Istituto "Ferrari" di Battipaglia, con studenti denunciati per minacce e aggressione, preoccupa il CNDDU. Questo ennesimo episodio rivela un disagio profondo che non può essere risolto solo con la repressione, ma richiede un forte impegno educativo e comunitario. Il comunicato stampa CNDDU.
Condanna al grave episodio di violenza davanti all’Istituto “Enzo Ferrari” di Battipaglia e invito a un’urgente riflessione educativa
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione e ferma condanna per l’ennesimo episodio di violenza verificatosi nei pressi dell’Istituto “Enzo Ferrari” di Battipaglia, dove due studenti – uno dei quali minorenne – sono stati denunciati per aver minacciato un coetaneo e aggredito il padre di quest’ultimo, intervenuto in sua difesa.
Ancora una volta, un luogo deputato alla formazione e alla crescita civile diviene teatro di comportamenti ispirati all’intimidazione, all’arroganza e alla sopraffazione. L’episodio rivela un disagio profondo che attraversa la società giovanile e che non può essere affrontato solo con misure repressive. Occorre restituire senso e valore alla scuola come presidio etico e comunitario.
Il CNDDU sottolinea la tempestività e la competenza dell’intervento della Polizia Locale, che ha evitato conseguenze ancor più drammatiche, ma ricorda che la sicurezza non può prescindere da un’opera costante di educazione alla legalità, al rispetto e alla nonviolenza.
È necessario promuovere nei contesti scolastici percorsi strutturati di educazione ai diritti umani, alla cittadinanza attiva e alla gestione non conflittuale delle emozioni. La conoscenza dei principi di dignità, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani deve divenire pratica quotidiana e non mero contenuto curricolare.
Ogni episodio di bullismo o violenza è una sconfitta collettiva. Le famiglie, le istituzioni e la scuola devono tornare a dialogare, condividendo strategie di prevenzione che rendano i giovani consapevoli delle proprie responsabilità sociali e morali.
Il Coordinamento invita le autorità scolastiche a istituire tavoli permanenti di confronto con studenti, docenti e genitori, affinché il disagio non si trasformi in devianza e l’indifferenza non diventi complicità.
Solo un’alleanza educativa solida e partecipata può contrastare l’escalation di violenza che sta minando la serenità delle comunità scolastiche. Il CNDDU rinnova il proprio impegno a sostenere iniziative formative e progettuali mirate a costruire una cultura della pace e del rispetto reciproco.
Dal punto di vista psicopedagogico, appare urgente un intervento mirato di osservazione e supporto nei confronti dei minori coinvolti, affinché si comprenda la radice del comportamento aggressivo e si offra un percorso di recupero e rielaborazione emotiva. L’assenza di empatia e la tendenza alla sopraffazione spesso nascondono fragilità profonde, carenze affettive e modelli relazionali disfunzionali.
È indispensabile potenziare la presenza di figure educative e psicologiche nelle scuole, in grado di costruire reti di sostegno personalizzate e programmi di mentoring positivi. Educare alla gestione delle emozioni, al pensiero critico e all’ascolto reciproco rappresenta una strategia preventiva di lungo periodo.
Infine, si auspica l’attivazione di laboratori esperienziali e di educazione socioaffettiva, che consentano agli studenti di sperimentare la cooperazione, la fiducia e la solidarietà come strumenti di crescita e non di dominio.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU