Doppio canale GPS per i posti comuni: quale futuro?

Dopo la proroga sul sostegno, si valuta l'estensione del doppio canale GPS ai posti su materia per superare il precariato scolastico.

21 ottobre 2025 18:15
Doppio canale GPS per i posti comuni: quale futuro? - Doppio canale di reclutamento
Doppio canale di reclutamento
Condividi

Il doppio canale GPS per le assunzioni docenti resta un tema centrale. Dopo la proroga per il sostegno fino al 2026, l'attenzione si sposta sulla possibilità di estendere questo meccanismo anche ai posti comuni su materia. L'obiettivo è superare il cronico problema del precariato, come richiesto da tempo dai sindacati. Si attende la conclusione della fase PNRR per possibili sblocchi.

La speranza per i posti comuni

Mentre la proroga per le assunzioni da GPS sostegno (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) di prima fascia e tramite "mini call veloce" è stata confermata fino al 2026, cresce l'attesa per un'analoga apertura sui posti comuni. Attualmente, non esistono scadenze ufficiali che suggeriscano uno sblocco imminente, ma il dibattito resta acceso. I sindacati, in particolare l'Anief, sottolineano da anni la necessità di questa misura. La loro proposta mira a estendere il doppio canale di reclutamento anche alle cattedre curricolari (materia), non limitandolo al solo sostegno. L'obiettivo è chiaro: utilizzare le graduatorie esistenti per coprire i posti vacanti e offrire stabilità ai docenti precari inseriti nelle GPS, che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole.

Il doppio canale GPS e i vincoli europei

La questione del reclutamento docenti si scontra spesso con i paletti imposti dall'Unione Europea. Il Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha recentemente menzionato un dialogo in corso con Bruxelles. Pur senza citare esplicitamente il doppio canale GPS, l'obiettivo è ottenere maggiore flessibilità. L'Italia cerca un margine di manovra più ampio per affiancare ai concorsi ordinari (le procedure selettive pubbliche) strumenti rapidi di assunzione. Paradossalmente, è proprio Bruxelles a insistere sulla necessità di superare il precariato e stabilizzare i lavoratori della scuola. Tuttavia, l'UE tende a favorire le procedure concorsuali aperte come via maestra per l'immissione in ruolo, guardando con sospetto le sanatorie o le assunzioni dirette da graduatorie.

Lo scenario futuro dopo il PNRR

Molto dipenderà dalla conclusione degli impegni legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il prossimo traguardo è il cosiddetto "Pnrr 3". Una volta completata questa fase straordinaria, legata a obiettivi specifici di assunzione, l'Italia potrebbe avere maggiore libertà negoziale con l'Europa. Il Ministero ha comunque confermato che le procedure ordinarie non si fermeranno. L'intenzione è di bandire nuovi concorsi a cadenza regolare, idealmente uno all'anno, già a partire dal 2026. È importante distinguere la fase transitoria PNRR, che ha regole specifiche, dai futuri concorsi ordinari. Al termine del periodo transitorio, per partecipare alle selezioni ordinarie sarà richiesto il possesso della specifica abilitazione all'insegnamento.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail