Violenza di genere: la risposta di Frassinetti alle accuse
Il Ministero dell'Istruzione smentisce il disimpegno sulla prevenzione della violenza di genere e conferma nuove iniziative nelle scuole.
Al centro del recente dibattito pubblico scolastico si colloca la prevenzione della violenza all'interno degli istituti, un tema che ha acceso lo scontro tra il Ministero e alcuni collettivi studenteschi. Il sottosegretario Paola Frassinetti ha voluto chiarire con fermezza la posizione del Governo, smentendo categoricamente le voci riguardanti un presunto divieto ai progetti educativi sul tema. L'obiettivo dichiarato dall'amministrazione è, al contrario, quello di implementare l'educazione alle relazioni attraverso percorsi strutturati che favoriscano il rispetto reciproco. Le istituzioni stanno lavorando per garantire una maggiore sicurezza scolastica e un ambiente formativo sano.
La posizione del Ministero sulla violenza di genere
La controversia è nata a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal collettivo "Non Una di Meno" durante l'occupazione di un edificio scolastico dismesso a Milano. Gli attivisti hanno sostenuto che l'attuale esecutivo intendesse ostacolare la prevenzione della violenza nelle aule, un'accusa che il sottosegretario all'Istruzione ha respinto definendola "totalmente falsa e strumentale". Secondo Frassinetti, esponente di Fratelli d'Italia, la narrazione diffusa non corrisponde alla realtà dei fatti e distorce l'operato del Ministero. La risposta istituzionale ha posto l'accento sulla volontà di promuovere attivamente la parità tra i sessi e l'empatia tra gli studenti, considerati pilastri fondamentali per la crescita civile delle nuove generazioni e per il contrasto agli abusi.
Normativa scolastica ed educazione al rispetto
Per dare concretezza all'azione di governo, il Ministero ha richiamato l'attenzione sul potenziamento dell'educazione civica, ora arricchita da contenuti specifici legati al rispetto della persona. Un passaggio cruciale è rappresentato dalla recente legge 70/2024, un dispositivo normativo essenziale che mira a combattere fenomeni insidiosi come il bullismo e il cyberbullismo, spesso anticamera di dinamiche violente più gravi. Attraverso l'aggiornamento delle Linee guida contro il disagio giovanile, le scuole vengono dotate di strumenti operativi efficaci per intercettare i segnali di rischio. L'intento è quello di creare una cultura diffusa della legalità che parta dai banchi di scuola, coinvolgendo docenti e studenti in un percorso di formazione continua.
Il protocollo d'intesa e la rete di prevenzione
Un ulteriore tassello della strategia ministeriale è la collaborazione avviata con la società civile, formalizzata attraverso un importante protocollo d'intesa con la Fondazione intitolata al padre di Giulia Cecchettin. Questa partnership ha l'obiettivo di veicolare un messaggio potente e inequivocabile: "il possesso non è amore", scardinando così gli stereotipi che alimentano la violenza sulle donne. Per rendere capillare questo intervento, il Ministero sta costruendo una rete sinergica che prevede il coinvolgimento diretto di psicologi esperti, associazioni del terzo settore e delle forze dell'ordine. Si punta dunque a un approccio multidisciplinare che non lasci sola l'istituzione scolastica nella gestione delle emergenze e nel supporto psicologico agli studenti.