Accordo Quadro dei comparti pubblici 2022/24: arriva la firma all'ARAN

Definita la mappa dei settori contrattuali pubblici. L'accordo sui comparti 2022-2024 apre la strada ai rinnovi per scuola, sanità e funzioni locali.

A cura di Scuolalink Scuolalink
07 novembre 2025 11:00
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È stato siglato presso l'ARAN l'Accordo Quadro sulla definizione dei comparti di contrattazione per il triennio 2022-2024. Questo documento fondamentale, firmato dalle Confederazioni sindacali rappresentative, ridisegna la mappa del pubblico impiego. L'intesa definisce le aree negoziali, un passo tecnico indispensabile per avviare i rinnovi contrattuali attesi in settori chiave.

Il contesto della firma e il ruolo dell'ARAN

La firma dell'Accordo Quadro presso l'ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) rappresenta un momento cruciale nelle relazioni sindacali del settore pubblico. L'ARAN agisce come rappresentante legale del governo nelle trattative con i sindacati, gestendo la contrattazione per milioni di dipendenti. Questo accordo specifico, relativo alla definizione dei comparti per il triennio 2022-2024, non è il contratto finale che definisce gli stipendi, ma l'atto propedeutico che stabilisce le "aree di gioco" negoziali. Senza questa mappa chiara, le negoziazioni per i singoli contratti nazionali (CCNL) non possono formalmente iniziare. L'intesa è stata raggiunta con le confederazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, confermando il modello di contrattazione collettiva vigente in Italia.

Accordo comparti: la nuova mappa del pubblico impiego

L'accordo definisce quattro principali comparti di contrattazione, che raggruppano il personale non dirigente del pubblico impiego. Il primo comparto è quello delle Funzioni Centrali, che include ministeri, agenzie fiscali (come l'Agenzia delle Entrate) ed enti pubblici non economici (come l'INPS). Il secondo è quello dell'Istruzione e Ricerca, un settore vastissimo e strategico che comprende il personale della scuola (docenti e ATA), le università, le istituzioni di alta formazione (AFAM), i conservatori e gli enti di ricerca (come il CNR). Il terzo comparto è la Sanità, che copre tutto il personale del Servizio Sanitario Nazionale. Infine, il quarto comparto riguarda le Funzioni Locali, includendo Regioni, Comuni, Province e Camere di Commercio. Questa suddivisione settoriale è essenziale per gestire la specificità dei diversi ambiti lavorativi.

Le aree dirigenziali e le prospettive future

Oltre ai quattro comparti per il personale, l'accordo quadro definisce anche quattro aree negoziali separate per la dirigenza pubblica. Queste aree rispecchiano fedelmente la suddivisione dei comparti principali: una per le Funzioni Centrali, una per l'Istruzione e Ricerca, una per la Sanità e una per le Funzioni Locali. La separazione della dirigenza è una prassi consolidata che permette di negoziare aspetti normativi ed economici specifici per i ruoli manageriali, che hanno responsabilità diverse dal personale. Con la firma di questo accordo, si apre ufficialmente la stagione dei rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024. Il prossimo passo, fondamentale, sarà la convocazione dei tavoli negoziali per ciascun singolo comparto, dove si discuteranno gli aumenti stipendiali e le modifiche normative attese.

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