Aggressioni a scuola: ANP invoca l'arresto in flagranza di reato

Dopo i fatti in Calabria, l'Associazione Presidi chiede norme urgenti contro le aggressioni a scuola e tutele pari ai sanitari.

12 dicembre 2025 15:00
Aggressioni a scuola: ANP invoca l'arresto in flagranza di reato - ANP
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L’ennesimo grave episodio di aggressioni a scuola riaccende l'allarme sulla sicurezza negli istituti. In seguito alla violenza subita da una preside in Calabria, l'ANP richiede l'introduzione dell'arresto in flagranza immediato. Le norme attuali non bastano: serve un intervento legislativo rapido per tutelare realmente chi lavora nell'istruzione.

L'inefficacia delle leggi attuali

L'Associazione Nazionale Presidi ha espresso una ferma condanna per l'attacco avvenuto il 9 dicembre 2025 ai danni di una dirigente scolastica. Nonostante l'entrata in vigore delle recenti leggi n. 25 e 150 del 2024, pensate per inasprire le pene, queste non hanno funzionato come deterrente efficace. Attualmente, chi colpisce il personale scolastico risponde di delitti aggravati ed è soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie a favore dell'istituto. Tuttavia, la realtà dei fatti dimostra che le misure punitive esistenti non riescono ancora a garantire quella sicurezza fondamentale necessaria per il sereno svolgimento delle attività didattiche e gestionali negli istituti italiani.

Stop alle aggressioni a scuola

La proposta avanzata dai presidi è netta: è necessario estendere al mondo dell'istruzione l'arresto cautelare obbligatorio, equiparando docenti e dirigenti al personale sanitario. Questa misura giuridica è ritenuta indispensabile per arginare il fenomeno delle aggressioni a scuola e proteggere l'incolumità fisica dei lavoratori. L'obiettivo dell'associazione è prevenire nuovi episodi violenti attraverso una risposta penale immediata. Secondo l'ANP, non si deve lasciare spazio a tempi morti o a sensazioni di impunità che potrebbero alimentare ulteriori atti criminosi a danno della comunità educante, rendendo le scuole luoghi insicuri.

La richiesta al governo

L'ANP sollecita il Parlamento affinché venga data priorità al disegno di legge già in discussione alla Camera. L'appello è rivolto direttamente al Ministro Valditara per favorire un iter di approvazione veloce delle nuove norme di tutela. In risposta all'ultimo episodio, l'associazione ha inoltre annunciato le seguenti azioni:

  • La volontà di costituirsi parte civile nel processo penale contro l'aggressore.

  • La richiesta di una giustizia esemplare e celere per la vittima.

  • Il supporto legale immediato alla dirigente aggredita.

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