Albi regionali: tempi dilatati per la loro attivazione, ecco perchè
L'attivazione degli albi regionali rallenta a causa dell'elevato numero di vincitori PNRR3 e della presenza delle vecchie graduatorie.
Il percorso per l'attivazione degli albi regionali si preannuncia più complesso del previsto per gli aspiranti docenti. La possibilità di scorrimento delle liste dipende, infatti, dal completo assorbimento dei vincitori del concorso PNRR3, che hanno la precedenza assoluta. Tuttavia, con le graduatorie ancora piene relative alle procedure del 2018 e alle GAE, i tempi per le nuove immissioni in ruolo rischiano di dilatarsi, posticipando le nomine degli idonei non vincitori.
Albi regionali e precedenza ai vincitori di concorso
La questione centrale che determina le tempistiche del reclutamento scolastico riguarda la gerarchia delle nomine. Per gli idonei, ovvero coloro che hanno superato le prove ma non rientrano nel numero dei posti messi a bando, le speranze di immissione in ruolo sono subordinate a una condizione imprescindibile: l'esaurimento della lista dei vincitori. Nello specifico, per ogni classe di concorso e per ogni regione, è necessario che tutti i docenti classificatisi come vincitori della procedura PNRR3 siano stati assunti. Questo meccanismo crea un "tappo" fisiologico che preclude, di fatto, lo scorrimento verso gli idonei nel breve periodo. La situazione attuale impone quindi una lunga attesa per chi sperava in una stabilizzazione immediata, vincolando le future chiamate alla disponibilità residua di cattedre solo dopo aver soddisfatto i diritti acquisiti dai vincitori della selezione.
Pianificazione delle assunzioni nel prossimo triennio
A complicare ulteriormente il quadro delle tempistiche interviene la pianificazione pluriennale legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il bando PNRR3 ha riservato sorprese significative in termini di numeri: la quantità di posti autorizzati ha superato le aspettative iniziali e le stesse esigenze immediate, andando oltre il target minimo fissato. Questa abbondanza di posti a bando significa che le nomine non potranno concentrarsi in un unico anno scolastico, ma dovranno essere necessariamente spalmate sul triennio. Di conseguenza, finché ci saranno vincitori in attesa di nomina e candidati presenti nelle vecchie GAE (Graduatorie ad Esaurimento) o nelle graduatorie del 2018, l'operatività dei nuovi albi subirà un netto rallentamento. Questo scenario configura un percorso a ostacoli dove la sovrapposizione tra vecchie e nuove procedure riduce drasticamente gli spazi di manovra per l'attivazione immediata delle nuove liste.
Differenze territoriali e utilità degli albi
Nonostante il quadro generale appaia critico, l'impatto di questi ritardi non sarà omogeneo su tutto il territorio nazionale. L'utilità degli albi e le reali chance di assunzione varieranno sensibilmente a seconda della geografia delle cattedre disponibili. Le proiezioni indicano che nelle regioni del Nord si potrebbe verificare una dinamica più fluida: in queste aree, infatti, per specifiche classi di concorso, il numero dei posti vacanti risulta talvolta superiore al numero dei candidati presenti nelle graduatorie. Al contrario, nel Mezzogiorno la saturazione è maggiore. Sarà quindi fondamentale attendere i numeri ufficiali disaggregati per regione per comprendere realisticamente le tempistiche di scorrimento. Solo l'analisi dei dati reali permetterà di verificare se e dove si creeranno le condizioni per attingere, in tempi ragionevoli, al bacino degli idonei.