Bambini stremati dal caldo a scuola: malori in classe e infanzia in difficoltà fino al 30 giugno
A Firenze due bambini si sentono male per il caldo eccessivo: aule afose, infissi vecchi e mancanza di ventole mettono a rischio salute e continuità scolastica


Temperature oltre i 30 gradi, aule senza ventilazione e bambini che si sentono male. La cronaca da Firenze riaccende il dibattito sulle scuole dell’infanzia aperte fino al 30 giugno. In assenza di adeguamenti strutturali, maestre e famiglie denunciano disagi gravi e soluzioni improvvisate. Si può davvero pensare di prolungare l’anno scolastico?
Caldo estremo nelle scuole: due bambini si sentono male a Firenze
Alla scuola materna Matteotti di Firenze, due bambini si sono sentiti male a causa del caldo eccessivo, con temperature in classe superiori ai 30 gradi. L’episodio è avvenuto il 19 giugno e ha sollevato l’ennesima denuncia dei genitori, che da anni chiedono al Comune interventi strutturali. Non aria condizionata, ma almeno infissi moderni e ventole funzionanti, attualmente presenti solo in tre aule su dieci. La dirigente scolastica ha confermato le difficoltà, raccontando come si cerchi di spostare i bambini in spazi alternativi, come la sala teatro o i corridoi, per evitare il peggio.
Il problema cronico delle aule 'forno', troppo caldo per i bambini?
L’episodio non è isolato. Giugno è tra i mesi più critici per chi frequenta o lavora nella scuola, specialmente in istituti vecchi, privi di aria condizionata o con infissi non isolanti. Le aule si trasformano in vere e proprie camere roventi: docenti e alunni soffrono, alcuni svengono o accusano malori. “Si muore dal caldo”, è lo sfogo di un insegnante che affronta gli esami in ambienti soffocanti. Per molti insegnanti è diventata la norma portarsi da casa abiti adatti o ventilatori, nel tentativo di sopravvivere alla calura.
Scuole dell’infanzia aperte fino al 30 giugno: vantaggi e contraddizioni
Le scuole dell’infanzia rimangono aperte fino al 30 giugno, rispondendo alle esigenze delle famiglie. Ma la combinazione tra calendario scolastico e inadeguatezza degli edifici espone i più piccoli a gravi disagi. In Toscana si contano più casi: bimbi stremati, turni per usare i pochi ventilatori, aule senza ombra e cortili asfaltati. Le maestre coprono le finestre con tende improvvisate, concentrano le attività fuori dagli edifici e chiedono interventi urgenti. Tuttavia, dotare tutte le scuole di aria condizionata appare un’utopia per ora irrealizzabile, anche per le implicazioni sanitarie e ambientali.
Rivedere il calendario scolastico è davvero la soluzione?
Ogni anno si riapre il dibattito sul calendario scolastico, con l’idea di ridurre le vacanze estive e prolungare le lezioni fino a fine giugno. Ma le condizioni climatiche rendono l’ipotesi sempre più discutibile. C’è chi propone pause invernali per recuperare, magari a febbraio, a scapito di un’estate più lunga. Ma è davvero sostenibile tenere studenti e docenti in aule afose senza climatizzazione? Le esperienze sul campo dicono che il disagio termico colpisce già da maggio e spesso anche in ottobre, mettendo a rischio salute e didattica. Servono scelte strutturali, non solo revisioni del calendario.