Bonus Cultura: frode con SPID irregolari, 10 denunce e sequestri

Una vasta frode sul Bonus Cultura è stata scoperta in Italia. Dieci persone denunciate per aver sottratto il bonus a giovani tramite SPID irregolari.

13 giugno 2025 09:06
Bonus Cultura: frode con SPID irregolari, 10 denunce e sequestri - Bonus Cultura
Bonus Cultura
Condividi

Un'indagine della Polizia Postale ha smascherato una vasta frode sul Bonus Cultura. Utilizzando SPID irregolari, dieci persone avrebbero sottratto illecitamente il bonus a neomaggiorenni. L'operazione ha portato a denunce, perquisizioni e sequestri in diverse regioni d'Italia.

L'inizio delle indagini sulla frode del Bonus cultura

L'operazione è scaturita nell'estate del 2023, in seguito a 70 denunce presentate da neomaggiorenni. Ai giovani sarebbe stato sottratto il Bonus Cultura, il voucher da 500 euro destinato ad attività culturali. Le segnalazioni hanno dato il via alle indagini del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Toscana, coordinate dalla Procura di Firenze, che hanno rapidamente delineato i contorni di una presunta frode informatica su larga scala.

Il meccanismo della frode

Secondo gli inquirenti, la truffa si basava sulla creazione di SPID irregolari. Gli indagati avrebbero attivato identità digitali "parallele" all'insaputa dei legittimi titolari, accedendo così alla piattaforma 18app. Una volta dentro, generavano i voucher e li utilizzavano presso esercizi fittizi da loro stessi gestiti. Questa complessa frode informatica permetteva di simulare vendite di beni e servizi mai avvenute.

La dimensione del raggiro

Le indagini hanno rivelato una rete estesa a livello nazionale, con oltre 2.500 SPID anomali e circa 2.000 voucher emessi. I rimborsi illeciti venivano richiesti al Ministero della Cultura (MiC) tramite fatture false. L'intervento tempestivo delle autorità ha permesso di bloccare ulteriori pagamenti, limitando il danno economico per le casse dello Stato a circa 400.000 euro, già erogati prima della scoperta.

Frode Bonus Cultura: le perquisizioni e i sequestri

L'operazione ha portato a dieci denunce per frode, truffa aggravata e riciclaggio. Le perquisizioni, eseguite in Piemonte, Umbria, Campania e Puglia, hanno confermato le ipotesi investigative. Sono stati effettuati numerosi sequestri di dispositivi informatici, credenziali SPID, firme digitali, apparecchi POS e documentazione bancaria, elementi considerati fondamentali per la prosecuzione delle indagini.