Bonus mamme alle precarie con emendamento al DDL Bilancio: lo preannuncia Anief

Il sindacato Anief propone un emendamento al DDL Bilancio per includere le lavoratrici precarie della scuola nel bonus mamme.

A cura di Scuolalink Scuolalink
23 ottobre 2025 08:30
Bonus mamme alle precarie con emendamento al DDL Bilancio: lo preannuncia Anief - Bonus Mamme
Bonus Mamme
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Il sindacato Anief interviene sul DDL Bilancio attualmente in discussione. La richiesta è chiara: estendere il bonus mamme anche alle lavoratrici precarie del comparto scuola. Marcello Pacifico, presidente Anief, sottolinea l'urgenza di eliminare disparità tra lavoratrici, facilitando la conciliazione famiglia-lavoro e garantendo pari diritti a tutto il personale.

La proposta di Anief per le lavoratrici precarie

La richiesta del sindacato Anief, guidato da Marcello Pacifico, è destinata a inserirsi nell'iter parlamentare del Disegno di Legge di Bilancio. L'oggetto della contendere è l'attuale formulazione del cosiddetto "bonus mamme", una misura pensata per sostenere la natalità e le lavoratrici madri. L'organizzazione sindacale lamenta l'esclusione delle lavoratrici precarie del settore scolastico da questo beneficio. Per correggere questa impostazione, Anief ha annunciato la presentazione di un emendamento mirato. L'obiettivo è chiaro: estendere la platea delle beneficiarie, includendo anche il personale con contratto a tempo determinato. Secondo Pacifico, facilitare il lavoro delle donne è cruciale per conciliare il diritto alla famiglia e quello lavorativo, eliminando distinzioni ingiustificate.

Il bonus mamme nel contesto del DDL Bilancio

Il "bonus mamme" è una delle misure chiave inserite nel pacchetto famiglia del governo all'interno della manovra finanziaria. Generalmente, si tratta di una decontribuzione (esonero dal versamento dei contributi previdenziali) a carico della lavoratrice, che si traduce in un aumento netto in busta paga. Questa misura è solitamente destinata alle lavoratrici madri con un certo numero di figli (spesso due o tre, a seconda della specifica finanziaria) e con contratto a tempo indeterminato. L'intervento di Anief punta a modificare proprio quest'ultimo requisito, ritenuto discriminatorio nel contesto di un settore, quello della scuola pubblica, dove la precarietà è strutturale e riguarda decine di migliaia di docenti e personale ATA.

Il bonus mamme e le disparità di trattamento

L'intervento del presidente Anief tocca un nervo scoperto: la disparità di trattamento tra personale di ruolo e personale precario. Pacifico ha utilizzato l'espressione "lavoratrici di serie A e di serie B", sottolineando come un diritto fondamentale quale il sostegno alla maternità non dovrebbe dipendere dalla stabilità contrattuale. Le lavoratrici precarie della scuola (docenti, educatrici, collaboratrici scolastiche) svolgono le medesime mansioni dei colleghi assunti a tempo indeterminato, ma spesso non hanno accesso alle stesse tutele o ai medesimi benefici economici. L'emendamento proposto mira quindi a un principio di equità, riconoscendo il contributo di tutto il personale femminile alla continuità didattica e amministrativa, indipendentemente dalla durata del loro contratto.

Conciliazione famiglia-lavoro: una sfida per la scuola

La battaglia per l'estensione del bonus mamme si lega strettamente al tema più ampio della conciliazione vita-lavoro nel settore dell'istruzione. La scuola italiana è un comparto ad altissima occupazione femminile, ma sconta ancora difficoltà strutturali nel supportare le lavoratrici madri. Il precariato, in particolare, aggiunge un ulteriore livello di incertezza che può rendere difficile la pianificazione familiare. Garantire l'accesso a misure come il bonus mamme anche alle supplenti, secondo Anief, rappresenterebbe un passo concreto per rendere l'ambiente scolastico più inclusivo e per sostenere la natalità in un settore strategico per il Paese. La proposta attende ora di essere valutata durante la discussione della Legge di Bilancio nelle commissioni parlamentari.

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